Home Politica scolastica Linee guida, al via le consultazioni. Giannini vorrebbe che partecipassero due terzi...

Linee guida, al via le consultazioni. Giannini vorrebbe che partecipassero due terzi degli italiani

CONDIVIDI

Ancora il responsabile del Miur: tra gli obiettivi delle linee guida c’è la volontà di dare stabilità e autonomia alle scuole e fare in modo che il preside scelga la propria squadra. Il Governo vuole partire da un dibattito che coinvolge tutti, per poi arrivare ai provvedimenti legislativi.

“Vorremmo che tutto il paese, tutto il mondo che guarda alla scuola con interesse, direi due terzi degli italiani o forse di più, facesse un clic a mezzogiorno, e da mezzogiorno fino al 15 novembre, sul sito ‘labuonascuola.gov.it’ e si esprimesse su questi temi. Noi decideremo tutti i provvedimenti alla fine”. A dirlo è stato, il 15 settembre, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, a Uno Mattina, commentando la consultazione online sulle linee guida de “La buona scuola” al via nella stessa giornata.

Sul sito, ha spiegato il ministro, “c’è una scheda con un questionario sugli argomenti affrontati nel rapporto e c’è una scheda riassuntiva in cui si può dire semplicemente ‘io vorrei che la mia scuola fosse questo'”.

Gli obiettivi del progetto “La buona scuola”, ha ricordato Giannini, sono “dare stabilità alle scuole italiane, dare autonomia a preside e insegnanti, fare in modo che il preside scelga la propria squadra e concentrarsi su un progetto educativo. Inoltre occorre che gli insegnanti siano parte attiva della squadra, su base meritocratica. Se questo avverrà – ha concluso – avremo una scuola ancora migliore”.

“Dialogare è il nostro metodo”, ha tenuto a dire ancora il ministro dell’Istruzione, più tardi, inaugurando l’anno scolastico nell’istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni, dove si è intrattenuta a parlare con alcuni docenti precari che protestavano. “Il male tutto italiano in questi anni è stato quello di non avere la sicurezza degli insegnanti che ogni anno possano andare nelle classi. Questo produce tutte le disfunzioni che ogni anno si presentano all’apertura dell’anno scolastico. Insieme al piano assunzioni, c’è un concorso – ha spiegato il ministro – che parte subito, rivolto agli insegnanti con meno di 40 anni. E questa credo sia una vera grande innovazione: ritornare ai concorsi e farli subito e regolarmente”.

Quanto alla valutazione degli insegnanti, la titolare del dicastero di viale Trastevere, facendo notare che “si valuta in tutto il mondo”, ha assicurato che i criteri “sono molto qualificati e qualificanti e non guardano a un aspetto solo, perché insegnamento e apprendimento sono processi complessi. I criteri sono sostanzialmente tre: come si insegna, come si partecipa al processo organizzativo della scuola, come ci si forma. Quando si esce dall’università – ha aggiunto – siamo già in un mondo di concorrenza, nel quale le competenze si usurano in breve tempo per tutti. Formarsi e continuare a formarsi è un diritto, non un dovere dell’insegnante. Il progetto da noi presentato è una proposta molto puntuale, molto concreta. Non è un libro dei sogni, ma i sogni sono la base della concretezza”.

Ai precari, Giannini ha tenuto a dire di non aver “mai parlato di aziendalizzazione” del sistema scolastico. E ribadendo che “si parte da un dibattito che coinvolge tutti, per poi arrivare a provvedimenti legislativi”.

In precedenza, il Ministro aveva bevuto un birra, inaugurando il birrificio dell’Istituto tecnico agrario Emilio Sereni di Roma. La stessa birra prodotta dagli studenti assieme a un gruppo di detenuti di Rebibbia. “Questo – ha commentato il ministro – è un bell’esempio di buona scuola”. Ha quindi colto l’occasione per invitare tutti a partecipare alla consultazione che parte proprio oggi sulle linee guida presentate dal governo: “Partecipate, cliccate e dite tutto, anche le critiche”.

La consultazione doveva partire alle ore 12,00 del 15 settembre, ma alle ore 16,00 non è ancora possibile partecipare: a segnalarcelo sono stati anche alcuni lettori del nostro giornale, interessati ad esprimere il proprio giudizio sulle linee guida del Governo.