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M5S, la citazione della Corte dei Conti per Giannini è ultima ombra di figura indifendibile

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“Non c’è pace per il disastroso ministro Giannini: oltre ad essere la principale responsabile di uno dei provvedimenti più osteggiati della storia recente della Repubblica, il Ddl Istruzione, adesso finisce sotto la lente della Corte dei Conti, nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge 13 persone. I magistrati contabili l’hanno citata a giudizio per un danno patrimoniale da 350 mila euro, relativamente a fatti avvenuti nel 2008, quando Giannini era Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia”.

Lo affermano i parlamentari del MoVimento 5 Stelle nella commissione Cultura di Camera e Senato e i parlamentari M5S umbri.

“Dal punto di vista legale, la Corte dei Conti svolgerà in autonomia il suo lavoro ma, politicamente, la bocciatura nei confronti del titolare del Miur è inevitabile alla luce di una serie impressionante di questioni che la vedono protagonista in negativo. Oltre ai due casi sopra citati, ricordiamo infatti che Giannini è il ministro che non ha saputo gestire il caotico concorso-truffa dello scorso ottobre per la specializzazione medica e che ha indotto il MoVimento 5 Stelle a presentare una mozione di sfiducia al Senato.

Non solo, Giannini, quando era Rettore a Perugia, si rese protagonista di due altri casi sgradevoli: il noleggio da 16 mila euro di un aereo privato Falcon, a spese dell’Ateneo, per trasportare se stessa e Roberto Benigni a Bruxelles, dove era prevista una manifestazione culturale, e la consulenza da 40 mila euro, senza gara,  a un architetto al quale era stato affidato il compito di restaurare una parte dell’università perugina. Quell’architetto, Puccetti, era lo stesso che aveva restaurato la villa di famiglia di Giannini, a Marina di Pietrasanta. Serve altro?

Giannini si dovrebbe dimettere non solo da ministro, ma a tutto campo, prima che faccia altri danni”.