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Manifestazione Flc: guerra di numeri come sempre

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Come dopo ogni manifestazione, le polemiche sui numeri sono d’obbligo: la Cgil sostiene di aver portato in piazza 100mila persone, la questura di Roma parla di 25mila manifestanti al massimo.
Al di là dei numeri restano i temi della protesta, in gran parte centrata sui tagli alla scuola e alla ricerca e alle ulteriori penalizzazioni a cui saranno sottoposti docenti e Ata se il blocco degli scatti di anzianità dovesse essere confermato al momento della conversione in legge del decreto legge 78.
Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc, non ha il minimo dubbio: “Noi abbiamo ragione e loro hanno torto, per questo vinceremo questa battaglia” e polemizza aspramente con i leader di Cisl e Uil che non intendono condurre una battaglia unitaria contro la manovra.
In effetti la posizione degli altri due sindacati confederali può essere compresa solo se si tiene conto del raffreddamento complessivo dei rapporti all’interno del sindacalismo confederale che sembra mostrare qualche segno di cedimento soprattutto nel comparto scuola.
Lo sciopero degli scrutini che in questi giorni sta coinvolgendo gli insegnanti al di là delle sigle di appartenenza rappresenta forse la punta dell’iceberg di una situazione complessa che potrebbe esplodere in autunno con risultati imprevedibili anche al momento del rinnovo delle RSU, previsto per ora entro la fine del 2010.
A proposito dello sciopero di questi giorni, i Cobas parlano di migliaia di scrutini già rinviati, ma probabilmente il meglio (o il peggio, a seconda dei punti di vista) deve ancora arrivare: in Piemonte, in Lombardia e in Campania, dove si sciopererà il 14 e il 15 si preannunciano adesioni significative.
La stessa Flc, d’altronde, ha deciso di non aderire a questa forma di protesta (fatta eccezione per alcune province, come per esempio Milano e Livorno) e una delle conseguenze di questa scelta si è vista proprio in occasione della manifestazione di sabato 12, quando i rappresentanti del CPS (Coordinamento Precari Scuola) romano chiedono di parlare dal palco per leggere un comunicato che fa riferimento proprio allo sciopero degli scrutini e per sollecitare il sindacato di Pantaleo ad opporsi al processo di regionalizzazione della scuole e a difendere il meccanismo delle graduatorie.
I precari non sono riusciti a intervenire e questo sta già creando polemiche fra i loro coordinamenti e la Flc i cui responsabili si sono però giustificati dicendo che è stato solo un malinteso organizzativo.