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Mare Fuori 4, alunni lanciano petizione per spingere Carolina Crescentini a tornare ad interpretare la direttrice Paola Vinci

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C’è tanta fermentazione sui social attorno alla serie fenomeno del web Mare Fuori, la cui terza stagione è stata diffusa su RaiPlay solo un mese fa. Chi ha già seguito le puntate e le vicissitudini dei ragazzi dell’Ipm, l’Istituto Penale per i Minorenni di Napoli, sa che il personaggio della direttrice del carcere Paola Vinci, interpretato dall’attrice Carolina Crescentini, dice addio alla serie.

Si tratta di una figura che ha fatto letteralmente breccia nel cuore del pubblico, tanto da spingere alcuni studenti di una scuola di Napoli, il liceo Vico, a lanciare una petizione per spingere l’attrice a tornare a vestire i panni della direttrice dell’Ipm nella quarta stagione della serie, le cui riprese inizieranno a maggio.

Cosa rappresenta il personaggio per i ragazzi

Come riporta La Repubblica, la petizione, arrivata a 13,443 firme, non è a scopo di lucro. Ecco la motivazione dietro il gesto di questi studenti: “Rivogliamo la direttrice Paola Vinci. Ci colpisce, in particolare, la sua capacità di affrontare la disabilità a testa alta”.

“E dunque Paola Vinci non può essere sostituita. Carolina Crescentini deve tornare nella quarta stagione della serie. Nell’ora di informatica abbiamo messo a punto una petizione per chiedere alla meravigliosa attrice di tornare sul set. Ci teniamo a sottolineare che la petizione non è a scopo di lucro, difatti la pagina non ha alcun banner né altre forme di pubblicità”.

I ragazzi si sono rivolti direttamente “al regista Ivan Silvestrini, agli sceneggiatori Cristiana Farina e Maurizio Careddu, e soprattutto alla superlativa, meravigliosa e unica Carolina Crescentini” dicendo: “Noi, devoti fans di Mare Fuori, chiediamo che la direttrice Paola Vinci ritorni nella tanto attesa quarta stagione. Facciamo che Paola si racconti presto ‘quella verità’ senza dover più scappare e faccia ritorno all’Istituto per i minori per dire anche quel ‘Ti Amo che non è mai riuscita a dire al suo Massimo. Perché la Direttrice – insieme al Comandante – per quei ragazzi, per Futura e per tutti noi a casa, è la colonna sotto la quale stare comodamente seduti al riparo e guardare il Mare Fuori”, hanno scritto.

La petizione è stata notata dalla stessa attrice, che ha scritto di essersi commossa vedendo quanto affetto c’è attorno al suo personaggio.

Dispersione scolastica in Campania e a Napoli

Nonostante quella di Mare Fuori sia una realtà trasformata per il mondo televisivo e, ovviamente anche l’istituto è stereotipato, quello che emerge è uno dei problemi più gravi di Napoli e della Campania, la dispersione scolastica.

Secondo i dati Censis, la dispersione si concentra nel primo anno, con una percentuale del 16,1% a Napoli. Il 29,9% degli studenti degli istituti superiori, infatti, non riesce a conseguire il diploma. A Napoli sono il 35% e ancor di più negli istituti tecnici, d’arte e professionali. A tal proposito, Bruna Fiola, la presidente della Commissione Istruzione e Cultura, Ricerca scientifica e Politiche sociali della Regione Campania, ha dichiarato di recente: “Il sistema scolastico della Campania va potenziato perché è uno degli strumenti fondamentali per contrastare i fenomeni di maltrattamenti sui minori e i fenomeni di devianza giovanile che, purtroppo vedono la nostra regione particolarmente colpita. In questa ottica, la decisione del Governo centrale di procedere al dimensionamento scolastico in Campania è un grave errore e, se attuata, provocherebbe ulteriori danni alla condizione dei bambini e degli adolescenti campani”.

E ha continuato: “Bene ha fatto il presidente De Luca ad annunciare il ricorso alla Corte Costituzionale contro la decisione del Governo sul dimensionamento scolastico e spero che questa importante decisione apra il varco affinché la scuola venga considerata nella sua reale importanza, soprattutto in territori colpiti da forte dispersione scolastica come la Campania, ovvero come luogo fondamentale per la crescita dei minori anche nell’ottica della loro protezione da contesti familiari e sociali problematici”.