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MariaStella Gelmini, nuovo Ministro?

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Dopo i nomi di Aprea, Formigoni, Prestigiacomo e Bondi adesso spunta quello di MariaStella Gelmini: e questa volta potrebbe essere quello giusto.

Trentacinquenne, bresciana, avvocato, sostenitrice di Silvio Berlusconi fin dal 1994,  potrebbe essere lei il Ministro della Pubblica Istruzione e, se così fosse, sarebbe anche il più giovane titolare del Dicastero di viale Trastevere che si sia avuto in Italia.
Di lei si dice che sia l’astro nascente della politica lombarda; eletta alla Camera nel 2006 nelle liste di Forza Italia è stata riconfermata nella recente tornata.
MariaStella Gelmini può esibire un “cursus honorum” di tutto rispetto: nel 1998, a soli 25 anni, viene eletta consigliere comunale a Desenzano dove ricopre l’incarico di presidente del consiglio comunale.
Nel 2002 diventa assessore al territorio della Provincia di Brescia, nel 2004 passa all’Agricoltura.
Nel 2005 viene candidata alle elezioni regionali e risulta la prima eletta nella circoscrizione di Brescia con più 17mila preferenze.
Il mese successivo, a seguito dello straordinario successo elettorale, Silvio Berlusconi la nomina coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia, carica che ricopre tuttora.
Nel 2006 viene eletta alla Camera e, forte delle sue competenze in campo giuridico, diventa membro della Giunta per le autorizzazioni a procedere, del comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della commissione Giustizia.
Adesso, Berlusconi sta pensando a lei come futuro Ministro per l’Università, la Ricerca e l’Istruzione.
Chi la conosce ne parla come di una donna decisa e determinata, ma anche aperta al confronto.
La candidatura della giovane bresciana potrebbe andare in porto anche per un altro motivi: i rapporti con Valentina Aprea (ormai sicura Viceministro) sono ottimi e – a quanto dicono coloro che le conoscono entrambe – improntati a grande stima reciproca.
Nessun rischio, dunque, che si creino situazioni di conflittualità, come, almeno in parte, era accaduto all’epoca di Letizia Moratti.
Per ora, comunque, si tratta ancora di voci ampiamente ufficiose: i nodi che Berlusconi dovrà sciogliere sono numerosi e nei prossimi giorni potrebbe ancora succedere di tutto.