
Ogni anno lo stesso problema: dove sono arrivati i maturandi nel “programma” di storia dell’anno scolastico? Spesso soltanto alla prima metà del Novecento, fino alla Seconda Guerra Mondiale. A dirlo, con una indagine che ha coinvolto 1.000 maturandi, è stato il portale Skuola.net.
Il motivo? Spesso, nelle ultime settimane di attività didattica, i docenti hanno preferito interrogare, senza avanzare nel programma. Ben più della metà degli intervistati – circa 6 su 10 – ha visto l’ultimo periodo di lezioni dedicato dai docenti principalmente a verifiche e interrogazioni, con l’esame di Stato, di fatto, “snobbato” dalla maggior parte di loro.
Programmi scolastici e storia, c’è un miglioramento
In ogni caso quest’anno, va detto, su questo fronte si è registrato un leggero miglioramento. Parlando di Storia – disciplina oggetto sia delle tracce “argomentative” della prima prova che del colloquio orale – oltre la metà dei maturandi rivela di avere approfondito la seconda metà del Novecento: un terzo abbondante (37%) addirittura ha portato a compimento lo studio della Storia fino ai giorni nostri, mentre quasi un quinto (17%) è arrivato a trattare gli anni ‘70. Quando dodici mesi fa ci si fermava sotto la soglia psicologica del 50%.
Resta però il fatto che circa 1 su 2 continua a non andare oltre la Seconda Guerra Mondiale: per il 31% le lezioni si sono fermate proprio alla fine del secondo conflitto mondiale, mentre l’8% non ci è mai addirittura arrivato, terminando le attività con la Prima Guerra Mondiale. C’è poi chi – il 7% – sostiene che la Grande Guerra non sappia nemmeno cosa sia.
Letteratura del Novecento,, un buon 12% ci è arrivato appena
Passando alla Letteratura Italiana – anch’essa centrale nella prima prova e nel colloquio orale – la situazione peggiora ulteriormente: meno di 1 su 3 dice di avere trattato tutti gli autori principali dello scorso secolo, e di avere avuto persino del tempo da dedicare al ripasso.
Più di 1 su 4 è invece arrivato al secondo ‘900, mentre per circa un altro terzo (32%) le lezioni si sono fermate alla prima metà del secolo scorso. E un buon 12% è stato ancora meno fortunato, chiudendo i libri poco oltre l’avvio del ‘900.
Per fortuna le cose cambiano per quanto riguarda le materie caratterizzanti i singoli indirizzi di studio, che saranno protagoniste della seconda prova scritta. Qui, il 52% degli studenti dichiara di avere terminato il programma, mentre il 31% si presenterà all’appuntamento con l’esame avendo lasciato indietro poco e nulla.
La parte restante – quasi 1 su 5 – dovrà anche qui fare da sé, tra chi dice di avere a malapena superato la metà del programma (11%) e chi lamenta una tabella di marcia da parte dei docenti del tutto insufficiente (6%).
Maturità, quali esercitazioni sono state fatte?
E a livello di esercitazioni per l’esame? Solo 3 su 10 hanno svolto in classe più di una simulazione delle prove scritte. La metà (il 50%) ha avuto modo di prendere confidenza con l’esame in appena una o due occasioni, mentre il 18% non ha potuto fare alcuna esercitazione.
Qualche docente di buona volontà, poi, ha ben pensato di intavolare un dibattito in classe sulle questioni più scottanti legate ai temi dell’attualità, che potrebbero tornare utili sia in sede di prima prova che durante il colloquio orale.
In questo caso, il 36% conferma che la contemporaneità è stata spesso parte integrante delle lezioni, mentre il 42% si è dovuto accontentare di qualche approfondimento in ordine sparso. Sempre meglio di quel 22% che, invece, dovrà scoprire cosa avviene nel mondo per conto proprio.
Maturità 2025, i dati
Quest’anno saranno 524.415 gli studenti coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.
La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:
Licei: 268.577
Istituti Tecnici: 169.682
Istituti Professionali: 86.156
Le commissioni d’Esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica. La pubblicazione delle commissioni rappresenta un’altra tappa di avvicinamento alle prove di giugno. Si parte mercoledì 18 giugno, alle 8.30, con il primo scritto, italiano, comune a tutti gli indirizzi. Si prosegue il 19 giugno con la seconda prova, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. È previsto, poi, un colloquio che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha realizzato una pagina informativa sugli Esami di Stato (https://www.istruzione.it/esami-di-stato/) consultabile da studenti, famiglie, personale della scuola.
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Maturità 2025, cosa devono fare i commissari e i presidenti?
Gli Esami di Stato per l’a.s. 2024/2025 sono disciplinati dalla specifica Ordinanza ministeriale n. 67 del 31 marzo 2025. Essa dispone tutte le principali modalità organizzative e operative per il corretto e uniforme svolgimento degli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione, dall’inizio della sessione d’esame alla sua conclusione.
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La presente Guida, nel voler tracciare i principali adempimenti e le procedure che i Presidenti e i Commissari per gli Esami di Stato 2025 dovranno mettere in atto, vuole essere un utile supporto per le Commissioni che si insedieranno il 16 giugno 2025.