
Oggi è iniziata la maturità 2025, con la prima prova scritta, quella d’italiano. Ma c’è anche chi non è stato ammesso all’esame. Questo è il caso di una studentessa che ha deciso di sfogarsi inviando un messaggio a Skuola.net, attaccando i suoi docenti.
Ecco le sue parole: “Sono un’alunna di quinta e purtroppo non sono stata ammessa all’esame di maturità a causa di alcune insufficienze. Sono consapevole che il mio impegno non è sempre stato al 100% — come molti studenti, a volte avrei potuto fare di più — ma penso che in questo caso la situazione sia stata influenzata da diversi fattori che non dipendono esclusivamente da me”.
L’attacco ai suoi docenti
La ragazza dice che: non ha mai potuto rivedere le prove scritte di italiano per capire cosa aveva sbagliato; la prof di inglese è stata assente quando aveva un’interrogazione programmata per recuperare e, al suo rientro, ha negato questa possibilità perchè ‘era stanca’; il prof di storia (lo stesso di italiano) non faceva veramente lezione, spesso leggeva il giornale, stava allo smartphone o ascoltava la musica in cuffie; gli studenti non hanno fatto alcuna simulazione di prima prova; il prof di italiano le dava sempre 5.5 e ha negato la possibilità di una ultima interrogazione dicendole ‘ormai è fatta’; le hanno dato un voto in condotta più basso di compagni con più note disciplinari di lei o che erano stati sospesi.
“È da una settimana che non esco di casa, non vedo nessuno e non vado nemmeno a lavorare, perché in questo momento provo un grande vuoto, come se il mio impegno non contasse nulla”, ha concluso con amarezza. La lettera è anonima e non c’è modo, al momento, di conoscere l’altra versione, quella del corpo docente.
Un altro duro attacco alla scuola: ecco la replica
In questi giorni ha fatto scalpore un altro attacco ai docenti, uno sfogo della mamma di un ragazzo con autismo che quest’anno è stato bocciato a scuola, al terzo anno di un istituto alberghiero. La donna ha criticato l’operato dell’istituto, dicendo che si è trattato di una vera e propria sconfitta per la scuola.
Ecco il lungo sfogo della donna: “Ho pensato a lungo a come scrivere queste parole. So che il cuore di una madre si spezza quando vede suo figlio migliorare, lavorare, superare i propri limiti e ancora di più quando sembra che il mondo non riesca a vederlo davvero per ciò che è, per ciò che desidera essere, una persona che ha un senso in questa società, un ruolo, un impegno. La notizia della bocciatura di mio figlio, ragazzo autistico, è arrivata come un colpo duro, così telefonicamente, in maniera distaccata e fredda da parte del coordinatore di classe. Non solo per me, ma per chi ti ama, tuo padre, i tuoi fratelli”.
“Tale risultato suona strano soprattutto dopo un anno di intenso impegno. Particolarmente triste e delusa è la tua terapista del centro riabilitativo educativo, che ore ha passato su quelle miriadi di mappe ed obiettivi minimi, che poi tanto minimi per te non lo sono stati. Pochi conoscono la tua genialità così muta, la tua creatività cosi DIVERSA ma Autentica. Il tuo sguardo curioso, il tuo modo unico di essere utile nel mondo, la tua intelligenza che non sempre segue le strade che la scuola tradizionale riesce a percorrere. Ma tu conosci bene i tuoi limiti e sei sempre in continuo conflitto con loro. Sai quanto ogni piccolo passo, ogni parola conquistata, ogni gesto nuovo sia frutto di impegno, amore e fatica. E sai che nessun voto o esito potrà mai misurare davvero ciò che sei, ciò che vali, ciò che può diventare, ciò che tu vuoi Essere”.
“La scuola, purtroppo, è ancora lontana dal riuscire ad accogliere ogni diversità come una ricchezza. A volte giudica con occhi standardizzati ciò che invece richiederebbe uno sguardo più profondo, più umano. Un impegno maggiore, il superamento di alcuni canoni e pregiudizi, investimento costante, proiezione al miglioramento. Questa non è una sconfitta per te, ma lo è per la comunità educante, per la Scuola che non ha saputo cogliere il Progetto di Vita sottostante. Non sono per tuo figlio gli obiettivi minimi scolastici! Non potrà mai raggiungerli! Non ha i prerequisiti! Gli obiettivi sono minimi per tutti gli studenti e non possono essere abbassati solo per tuo figlio disabile! Non è capace di fare nemmeno un caffè”.
I docenti e la dirigente scolastica hanno poi deciso di fornire la propria versione, riportata da Taranto Today. Il cuore della replica sta in una precisazione che va al nodo della questione sollevata dalla famiglia: l’esistenza di percorsi differenziati, specifici per gli studenti con disabilità.
Una scelta che, sottolineano i docenti, può essere condivisa o meno dalle famiglie: “Se non si opta per questo tipo di percorso – spiegano – la valutazione dell’alunno avviene secondo i criteri previsti per tutti, in relazione agli obiettivi delle discipline”. In questo senso, la bocciatura non deriverebbe dalla condizione dello studente, ma dall’impossibilità, per il consiglio di classe, di certificare il raggiungimento dei traguardi minimi richiesti.