
Scegliere il corso di laurea in Medicina? Solo se si proviene da un liceo classico o scientifico: le parole che avrebbe pronunciato una docente dell’Università di Bari stanno generando una polemica che si è abbattuta sul mondo universitario.
Come riporta Il Corriere della Sera, tutto è stato denunciato dall’associazione studentesca Udu Bari. La professoressa avrebbe anche detto che “se avesse avuto un figlio che segue il semestre filtro a 25 anni, lo avrebbe piuttosto mandato a ‘consegnare le pizze'”.
La denuncia degli studenti
Il riferimento è al semestre filtro, la novità per le facoltà di Medicina, dopo l’abolizione del test d’ingresso e del numero chiuso. “È stato detto che si dovrebbe studiare medicina e provare l’ingresso col semestre filtro se si proviene esclusivamente da un liceo classico o scientifico o altrimenti è inutile provarci”, si legge sulla pagina social di Udu. E ancora: “Abbiamo sentito che sarebbe meglio lasciar perdere se non lo si passa alla prima volta, senza neanche fare il secondo tentativo 20 giorni dopo”.
“Queste parole, soprattutto se pronunciate da una docente durante le lezioni, aumentano il senso di ineguatezza che molti studenti provano già dai primi anni di università”, aggiungono. E si rivolgono a studenti e studentesse: “Come sindacato studentesco pensiamo sia giusto dire per tutti e tutte voi, con forza, che nessuno può permettersi di dire che non siete in tempo, ognuno ha il suo e non è sbagliato”.
“Cara professoressa, non faremo il suo nome, ma dopo questo scivolone – sottolinea l’associazione – sarebbe meglio riflettere sul fatto che non sono gli studenti ad essere sbagliati, ma il sistema ingiusto che lei in questo modo ha perpetrato – concludono -. Qui non si stabilisce solo chi sarà uno studente di Medicina, ma delle vite e della salute della generazione del futuro. In questo sistema tossico ci stiamo confrontando continuamente con la pressione psicologica fortissima che subiamo, pressione che può arrivare ad uccidere”.
Le parole di Bernini
“Ho parlato sia con la rappresentanza studentesca che ha riferito questo episodio sia con la docente. Il tema è molto ridimensionato – afferma il rettore dell’Università di Bari, Roberto Belotti -. La rappresentanza studentesca voleva evidenziare lo stato di preoccupazione che ha la componente studentesca rispetto al semestre filtro di Medicina, che sta generando ansia non solo a Bari ma anche nelle altre sedi. La docente, invece, ha espresso delle opinioni durante una pausa tra un’ora e l’altra, non mentre faceva lezione: anche lei stava manifestando le difficoltà del semestre filtro e dell’esigenza di avere una buona preparazione di base, ma non voleva assolutamente scoraggiare le studentesse e gli studenti. Chiariremo tutto in un incontro tra la docente e le rappresentanze, a cui parteciperò anche io, nelle prossime ore”.
Come riporta Il Quotidiano di Puglia, ha commentato anche la ministra dell’Università e della Ricerca Bernini: “Parole che tradiscono la missione stessa dell’Università, fondata sul rispetto, sull’inclusione e sul valore del merito. Diventano ancor più inaccettabili se riferite al semestre aperto di Medicina, pensato per superare test di ingresso e corsi di preparazione privati. Un sistema che allarga le opportunità, garantisce l’accesso indipendentemente dalle condizioni economiche e valorizza i talenti e le aspirazioni di migliaia di giovani. Mi auguro che l’Ateneo e la docente possano chiarire al più presto l’accaduto, perché nessuno studente deve sentirsi escluso o umiliato nel suo diritto di studiare”.




