
In Italia e all’estero si stanno affermando sempre più scelte attente che puntano su ingredienti freschi, locali e nutrienti, con l’obiettivo di trasformare la mensa in uno strumento di educazione alimentare e prevenzione dell’obesità infantile.
Negli ultimi decenni, gli alimenti ultra processati sono diventati più disponibili e accessibili, sotto forma di snack, bevande e piatti pronti, che spesso sono ricchi di zuccheri, grassi e conservanti.
Il modello californiano contro l’obesità infantile e i cibi processati
Nel 2024, lo Stato della California ha approvato il California School Food Safecty Act, (AB2316), che proibisce l’uso di sei coloranti alimentari sintetici nelle scuole, poiché associati a possibili danni allo sviluppo e al comportamento dei bambini. Da pochi giorni, a settembre 2025, lo Stato americano ha fatto un ulteriore passo avanti con la legge, AB 1264, che vieta gli alimenti ultra processati nelle mense scolastiche; il governatore Gavin Newsom ha convertito in legge una serie di norme volte a ridurre gli alimenti ultra processati nelle scuole. La legislazione arriva mentre molti esperti sanitari e consumatori sono sempre più preoccupati per gli alimenti ultra processati, che costituiscono il 62% delle calorie consumate dai bambini statunitensi.
Con queste due iniziative, la California risulta il primo stato americano a prendere provvedimenti concreti contro gli alimenti non sani per migliorare la qualità dei pasti scolastici. Un modello che in molti si auspicano possa ispirare altri Stati, promuovendo azioni contro l’obesità infantile attraverso la modifica dei cibi serviti.
Il ministro della Salute Robert F. Kennedy Jr. ha affermato che le scuole sono diventate troppo dipendenti dagli alimenti ultra processati, definendoli “veleno” Questi alimenti sono stati associati a una serie di rischi per la salute, tra cui obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari.
Italia: alcune proposte per la qualità della mensa scolastica
Anche in Italia si sta affrontando da tempo la questione della qualità della mensa scolastica e della prevenzione all’obesità infantile. Una delle proposte più recenti arriva dalla Coldiretti, che ha lanciato a giugno 2025 il Manifesto per le mense italiane (https://www.coldiretti.it/wp-content/uploads/2025/06/manifesto-EDUCAZIONE-ALIMENTARE-COLDIRETTI-35×50-.pdf), chiedendo al governo un intervento normativo che vieti gli alimenti ultra processati, sia nelle mense che nei distributori automatici delle scuole, promuovendo invece l’introduzione di cibi freschi, locali e di qualità.
Molte regioni italiane stanno a loro volta promuovendo progetti volti a contrastare l’obesità infantile, partendo dalle mense. In Emilia Romagna è attivo il progetto per la promozione dell’educazione al consumo consapevole, attraverso progetti come A scuola di cibo: dalla filiera al piatto, dedicato alle scuole secondarie; il progetto Ripensa la mensa 2.0 di Cesena, che punta a promuovere una mensa sostenibile, a basso impatto ambientale con una valenza educativa. L’educazione alimentare, spesso assente dalle scuole, in questi casi passa attraverso le mense.
In Puglia alla fine dello scorso anno scolastico e in attuazione anche per quello in corso, è stato lanciato un protocollo d’intesa tra l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) regionale e la Coldiretti, per eliminare i cibi ultra processati dalle mense, privilegiando negli appalti i cibi a km 0 che valorizzano le produzioni locali. Con una stima di 90 milioni di pasti all’anno per 585.000 studenti nella sola refezione della scuola dell’obbligo, il protocollo elimina dai menù i cibi ultra-formulati e con glifosate.




