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Metodologie didattiche inclusive, come insegnare senza lasciare indietro nessuno

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Così come ogni studente ha un proprio peculiare metodo di studio con il quale può riuscire a raggiungere buoni risultati scolastici, ogni docente, per riuscire ad insegnare, ha bisogno di saper riconoscere le necessità di ogni alunno ed adattarsi ad esse, scegliendo la metodologia didattica specifica che possa mettere ogni allievo nelle condizioni di avere successo nello studio. VAI AL CORSO

Un aspetto importante su cui i docenti devono essere preparati è infatti la gestione dell’incertezza legata a eventuali cambiamenti nell’attenzione, negli interessi e nelle abitudini dovuti all’emotività.

I docenti devono anche tenere a mente che è importante sviluppare negli allievi competenze non solo strettamente legate alle discipline da apprendere ma anche emotive e metacognitive. L’obiettivo di questo tipo di strategie è rendere consapevoli gli alunni dei loro punti di forza e debolezza nello studio e nella vita sociale.

Quali metodologie adottare?

Gli approcci che risultano funzionali in questo senso sono:

  • Didattica metacognitiva: sviluppo delle competenze metacognitive nella comprensione del testo, nella memoria, nel problem solving, nell’autoregolazione e nell’uso flessibile di strategie di studio efficaci;
  • Didattica costruttivistica e lezione euristica: tecniche di apprendimento cooperativo, Inquiry Based Learning e questioning;
  • Didattica centrata sullo sviluppo delle competenze: contenuti disciplinari volti alla costruzione di competenze (UDA e prove autentichestudi di casoincidentosservazioni sistematicheautobiografie cognitiveEpisodi di Apprendimento Situato);
  • Educazione socioemotiva: insegnare i contenuti disciplinari costruendo nel contempo intelligenza e competenze emotive negli allievi.

Il corso

Su questi argomenti il corso Metodologie didattiche attive e motivanti, in programma dal 25 ottobre, a cura di Giovanni Morello.