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Mina Settembre e l’educazione sessuale nelle scuole, sui social apprezzamenti: “quando la serie TV è più avanti del Paese”

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Ieri sera, domenica 2 ottobre, è andata in onda la seconda stagione della serie TV Mina Settembre, la storia di un’assistente sociale alla continua ricerca di una soluzione ai problemi degli altri, tratta dai racconti di Maurizio de Giovanni. Nella prima puntata di questa seconda stagione c’è stata l’introduzione di un corso di educazione sessuale per i più giovani. A tal proposito, Serena Rossi, che interpreta la protagonista, ha dichiarato: “È una cosa bellissima che i giovani vengano portati per mano tra le pieghe di un argomento così delicato, anche perché le nuove generazioni si avvicinano al sesso prima della nostra, e magari sono molto impreparati perché non ne parlano a casa o si vergognano, o perché credono dii imparare tutto attraverso i social. Credo invece che una guida possa essere di aiuto“. 

Così, dal seguitissimo account Cinguetterai arriva la provocazione: “Un corso di educazione sessuale nelle scuole. Quando la TV è più avanti del Paese e del Parlamento. Questo significa fare servizio pubblico attraverso le serie TV”.

I commenti non si sono fatti mancare, al momento tutti positivi e qualcuno sarcastico: Federico scrive che invece di vedere “quella schifezza del Gfvip (Grande Fratello Vip)” è meglio guardare ciò che può insegnare qualcosa come Mina Settembre. E ancora, Robi apostrofa sarcasticamente: “non Mina Settembre la prossima a fare la stessa fine di Peppa Pig”, rimandando alla polemica di Fratelli d’Italia su una puntata del cartone animato, tanto amato dai bambini, in cui erano presenti due mamme.

Cosa ne pensano docenti e studenti?

La Tecnica della Scuola aveva già dato spazio all’argomento, chiedendo ai docenti se fossero d’accordo con un’eventuale introduzione di un corso di educazione sessuale nelle scuole. I risultati hanno visto il 57,6% degli insegnanti che si dice contrario, contro un 40,2% favorevole. Anche gli studenti si sono espressi sull’argomento, infatti 9 ragazzi su 10 pensano che sia essenziale: è quanto emerge da un’indagine curata dall’Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza della Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss) e condotta sui canali di Skuola.net.