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Minori scomparsi: è emergenza

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“Siamo già a quota mille minori non accompagnati arrivati in Italia nei primi due mesi del 2016. Di fronte a numeri così alti, bisogna vigilare perché le procedure di riconoscimento siano efficienti, altrimenti il rischio che scompaiano è alto”. A lanciare l’allarme la direttrice dei programmi Italia-Europa dell’ong Save the children, ed invita pure le autorità competenti “ad andare più veloci” nel promuovere azioni di tutela verso i Msna, Minori stranieri non accompagnati.

L’Europol ha stimato in 10mila in due anni – 5mila dall’Italia – i minori scomparsi, ovvero che hanno fatto perdere le proprie tracce, rischiando di finire vittime della tratta.

Intanto in parlamento, dichiara la direttrice a Vita.it,  è fermo uno specifico Disegno di legge da ben tre anni, anche se necessiterebbe di un procedimento rapido di approvazione.

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Altre azioni urgenti sono quelli legati a situazioni emergenziali, dove è più alto il rischio che i minori presenti si allontanino dalle strutture, ricordando che molti di loro scappano da violenze e privazioni, pensiamo per esempio a chi arriva dall’Eritrea o è passato dai centri di detenzione libici: per loro le autorità sono elementi negativi per esperienza diretta, ci vogliono quindi esempi positivi per farli avvicinare alle istituzioni anziché farli fuggire. In questo senso, un modello positivo è quello dell’affido famigliare, che sta prendendo piede in Italia e che funziona proprio perché intercetta i bisogni del singolo, che si sente accolto. Per non parlare delle scuole, oggi il migliore avamposto di integrazione.

Ma anche su questo versante si sta registrando un aumento della dispersione scolastica degli alunni di origine straniera, per cui è essenziale puntare sempre di più ad alzare gli standard di qualità. Per esempio potenziando in modo ancora più consistente i corsi di italiano per stranieri: sapere parlare bene la lingua del nuovo Paese è fondamentale per capire e farsi capire. Oltre ai Msna,  ci sono i bambini arrivati con ricongiungimenti familiari, calati nelle classi in corso d’anno, spesso in difficoltà: aiutandoli a inserirsi, il giovamento è per l’intera comunità.