Home Personale Naspi 2016, siamo sicuri che sostiene davvero i precari?

Naspi 2016, siamo sicuri che sostiene davvero i precari?

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Questa è la testimonianza apparsa oggi sul gruppo facebook “ProfessioneInsegnante” che conta all’incirca 60.000 membri ed è molto gettonato dal personale scolastico. Il post è stato inserito da una docente precaria che lavora a Bergamo ma è residente nella provincia di Catania.

Ecco il testo: “Questa mattina sono stata al Centro per l’impiego di Acireale (Catania), città dove sono residente ma lavoro a Bergamo da anni. Premetto che ero già stata al patronato per la disoccupazione e mi avevano consigliato di andare al centro per l’impiego. Oggi ci sono andata. Mi hanno fatto firmare il patto di servizio. Mi hanno detto che devo presentarmi lì al centro per l’impiego una volta al mese in un giorno stabilito da loro portando con me le “prove” della mia ricerca di lavoro. Devo portare il mio curriculum con sopra timbro, data e firma del titolare delle aziende dove mi presento a cercare lavoro; devo stampare la cronologia delle mie ricerche di lavoro su internet, le ricevute della mia candidatura ad offerte di lavoro, eccetera. Devo iscrivermi al sito Cliclavoro e fare ricerche anche su B@checa lavoro Regione Sicilia e stampare la cronologia delle ricerche. Se non gli porto le “prove” della mia ricerca di lavoro, mi tolgono la disoccupazione!

Ma non è assurdo tutto ciò? Io ora non posso assolutamente andare in giro a cercare lavoro, sono tornata a casa in Sicilia dopo un anno scolastico di lavoro a Bergamo e qui in Sicilia ho mio padre vedovo e completamente solo che fra l’altro ultimamente non sta bene, è stato operato, ha iniziato a fare la chemio e devo stargli dietro personalmente almeno questi due mesi che sto a casa qui in Sicilia. Sto prendendo contatto con degli ospedali eccetera.

Ho tremila casini da risolvere prima di dover ripartire per Bergamo, sono completamente sola a gestire mio padre e non posso mettermi a girare aziende per cercare lavoro, ho altre priorità adesso molto più urgenti. Quindi, se per il 17 agosto non avrò le “prove” della mia ricerca di lavoro, perché sto dietro a mio padre che sta male e non posso andare a cercare lavoro adesso, mi toglieranno la disoccupazione. Ah, al centro per l’impiego mi hanno pure detto che l’INPS potrebbe chiedermi indietro le somme che mi sono state versate, se io non mi presento al centro per l’impiego con le “prove” della mia ricerca di lavoro. Vi sembra giusto? Questa è l’ennesima schifezza partorita da questo Governo”!