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Nota del Coordinamento Naz. Tfa riguardo nuovo ricorso sindacale al CdS

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Il Coordinamento Nazionale TFA Ordinario desidera, attraverso questo comunicato, manifestare ancora una volta il disappunto riguardo l’ennesima, prevedibile, vile mossa delle corporazioni sindacali contro due ben precise categorie di lavoratori del comparto scuola: i neoabilitati tramite TFA e i laureati in Scienze della Formazione Primaria.

La tabella di valutazione dei titoli per l’aggiornamento delle graduatorie di istituto, che allo stato attuale conferisce un bonus di punteggio alle categorie suddette in virtù delle selezioni a numero programmato, era infatti già stata impugnata dalle corporazioni sindacali, che si sono viste però respingere dal TAR del Lazio l’istanza cautelare e rimandare la trattazione della causa alla pubblica udienza fissata per il prossimo 23 Aprile.

Si apprende purtroppo nelle ultime ore che il pentasindacato Cgil-Cisl-Uil- Gilda-Snals, probabilmente in totale disaccordo con le decisioni ragionevolmente non punitive del TAR nei confronti degli abilitati per merito, ricorre in appello al Consiglio di Stato per la salvaguardia dei soli diritti degli abilitati “per tessera”, ossia di coloro che hanno conseguito l’abilitazione tramite Percorso Abilitante Speciale.

La precisa intenzione delle corporazioni è quella di abbattere definitivamente quel minimo di equità nell’accesso alle posizioni lavorative che le decisioni ministeriali più recenti, dopo lo scandaloso silenzio-assenso dei dicasteri Profumo e Carrozza, aveva cercato di ripristinare.

Il differenziale di punteggio conferito agli abilitati con percorsi selettivi, infatti, non rappresenta altro che un tentativo di equilibrare e compensare uno svantaggio di partenza di questa categoria, rispetto alla maggiore anzianità di servizio di cui godono i PAS, improntando la valutazione dei titoli della seconda fascia delle graduatorie di istituto al duplice criterio del merito e del servizio pregresso.

Il Coordinamento tiene inoltre a ricordare, così come peraltro sottolineato da Marcello Pacifico di Anief, che un eventuale accoglimento di sospensiva rischia, allo stato attuale, di impedire il corretto aggiornamento dei punteggi del personale docente presente nelle graduatorie di istituto, al quale ormai da tempo si ricorre sempre più massicciamente dopo la chiusura delle graduatorie ad esaurimento; l’avvio delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico è, di conseguenza, a rischio sull’intero territorio nazionale. Il rischio concreto è di vedere assegnati gli incarichi di supplenza con contratti fino all’avente diritto, tramite il ricorso alle vecchie graduatorie, tagliando fuori inoltre gli abilitati che si iscrivono per la prima volta nelle GI.

L’azione intrapresa svela le finalità intenzionali dei sindacati riuniti: eliminare il valore aggiunto riconosciuto dal Ministero ad alcuni titoli più selettivi rispetto ad altri, per annientare simbolicamente l’identità propria dei percorsi TFA e SFP e calpestare i sacrifici, la dignità umana e professionale di quei docenti che questi percorsi li hanno conclusi.

Il continuo sostegno alle procedure abilitanti “riservate” e la recrudescenza delle azioni legali contro quei docenti che hanno optato per il conseguimento di un’abilitazione ordinaria svelano il vero volto delle corporazioni: principale focolaio di quella “guerra tra poveri” da essi solo ipocritamente esecrata.

Il Coordinamento non può che prendere le debite distanze dalle sigle Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals, che continuano, seppur da tempo non legittimati dai numeri, a porsi presuntuosamente come garanti degli interessi dell’intera categoria, salvo poi  ricorrere per ledere i diritti di una sola categoria, quella degli abilitati mediante percorsi selettivi basati sul fabbisogno di personale docente.

Prof.ri Domenico Prellino, Arianna Cipriani ed Edoardo Ricci

per il Coordinamento Nazionale TFA Ordinario