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Nuove regole vaccinali: resta l’obbligo per Ata e docenti, ma senza sospensione dal servizio

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Il decreto legge del 24 marzo introduce modifiche importanti in materia di obblighi vaccinali. Per capire quali sono le nuove disposizioni bisogna però fare un po’ di storia.
Finora la materia è stata regolata dall’articolo 4 ter del decreto legge 44 del 2021, modificato sia dalla legge di conversione, sia da un ulteriore decreto del novembre scorso.

Il DL è intervenuto proprio su tale articolo che riguardava indistintamente tutto il personale della scuola, Ata, docenti, personale educativo e dirigenti scolastici. Per tutti i non vaccinati – ad eccezione di coloro che non potevano essere vaccinati per comprovate ragioni sanitarie – era prevista la sospensione dal servizio (e dallo stipendio).
Con il DL 24 dall’articolo in questione è stato eliminato ogni riferimento al personale scolastico tanto che è stato anche cambiato il titolo dell’articolo stesso.

Per definire le regole che riguardano la scuola sono stati così introdotti due nuovi articoli, il 4 ter.1 e il 4 ter.2.
L’articolo 4 ter.1 stabilisce, in analogia a quanto previsto per altre categorie di lavoratori, che l’obbligo vaccinale riguarda tutto il personale scolastico ma nulla dice in merito ad eventuali sanzioni per i non vaccinati.
L’articolo 4 ter.2 riguarda in modo specifico il personale docente, prevede l’obbligo vaccinale e stabilisce che i docenti non vaccinati devono essere impiegati in altre mansioni e non più sospesi dal servizio come avvenuto fino ad ora.

I docenti impiegati in altre mansioni vengono sostituiti da supplenti temporanei la cui nomina cessa nel momento in cui il titolare regolarizza la propria posizione vaccinale.
Per consentire il pagamento dei supplenti l’articolo 4 ter.2 stanzia poco meno di 30 milioni di euro, la metà dei quali verranno ricavati riducendo il fondo di 300 milioni per la valorizzazione della professionalità docente.

Gabriele Toccafondi di Italia Viva commenta negativamente: “Tale provvedimento ci sorprende da diversi punti di vista: si manda un segnale fortemente diseducativo per la popolazione studentesca, in contraddizione con quanto fin qui sostenuto sulla necessità di vaccinarsi e si indebolisce il valore anche incentivante di una misura come quella che comportava la sospensione dallo stipendio, peraltro in un momento nel quale i contagi tornano a crescere”.

L’Anief mostra di apprezzare la decisione del Governo pur con qualche puntualizzazione: “Dal prossimo 1° aprile, tutto questo personale [il riferimento è appunto a docenti e Ata che sono ora sospesi dal servizio, ndr] potrà quindi tornare a scuola, anche se verrà utilizzato non a contatto con gli alunni, ma solo a supporto delle attività”.
“Fino al 30 aprile – ricorda l’Anief –  per l’accesso a scuola servirà presentare comunque il Green Pass base, ricavabile anche solo attraverso l’effettuazione di un tampone”.