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Oggi è la Pentecoste:una data del calendario liturgico

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È noto che nelle opere di Manzoni è presente una forte impronta pessimistica del pensiero cristiano ed egli appare convinto che nel mondo dominino violenza e ingiustizia e che l’umanità, da sola e senza l’intervento divino, non possa fare nulla per riscattarsi; egli ritiene che la via crucis sulla Terra spetti a quelle persone che Dio ha scelto perché siano meritevoli della felicità ultraterrena e tutto rientra in un piano logico, divino, imperscrutabile, ma voluto dalla Provvidenza.
Ne “La Pentecoste” Manzoni si rifà poeticamente al testo dell’episodio della discesa dello Spirito Santo e ci offre una composizione di largo respiro ecclesiale. “Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi”. (Atti 2, 1-4).
La Pentecoste è una festa ancora più importante del Natale e della Pasqua. Ma molti Cattolici sconoscono la festa del 50.mo giorno dopo la Risurrezione. Gli Ortodossi invece festeggiano in modo grandioso la Pentecoste e così pure i Protestanti come i Pentecostali, anche di fede cattolica. Sarebbe opportuno rimettere Dio e il suo mistero trinitario al primo posto nella religione di Roma, lasciando la devozione dei santi in modo non preminente e riservando il culto di latria soltanto alla divinità.
Nel magnifico motivo “The Sound Of Silence”, tema del film del “Il laureato”, ci sono dei versi inquietanti e profondi che fanno ammutolire: “…le mie parole caddero come gocce di pioggia, e riecheggiarono nei pozzi del silenzio; e la gente si inchinava e pregava il dio neon, che avevano creato (…) E l’insegna sussurrò nel suono del silenzio: – Le parole dei profeti sono scritte sui muri delle metropolitane e sui muri delle case popolari.” Sembrano scritte per quanti sconoscono il significato della Pentecoste, alla maniera dei primi cristiani di Corinto che non avevano mai sentito parlare dello Spirito Santo prima di incontrare l’apostolo Paolo (cfr. Atti 19, 1-6).
Gesù di Nazareth aveva spiegato ai discepoli l’importanza dello Spirito Santo che sarebbe stato mandato a loro. “Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro ausilio perché stia con voi per sempre. Lo Spirito della verità che il mondo non può ricevereperché non lo vede, e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi. (Gv.14,16-17).
All’inizio dell’era cristiana, l’unica festa era la domenica, cui fece seguito la celebrazione della settimana di Pasqua che si concludeva con la Pentecoste. Solo al IV secolo risalgono probabilmente la solennità dell’Ascensione, l’Annunciazione e il Natale. La Chiesa possiede, dal 1584, un elenco completo e ufficiale dei santi, il Martirologio romano: ne elenca tanti e per ogni giorno dell’anno, sia di importanza universale che riferiti a singole diocesi o famiglie religiose. Nel 1969 poi, papa Paolo VI emanò delle disposizioni che riformarono il calendario liturgico in modo da assegnare preminente importanza alle domeniche e alle festività riguardanti Gesù Cristo, con precedenza rispetto alle feste dei santi. Tutto ciò sulla base della Costituzione “Sacrosantun Concilium” approvata dal Concilio Vaticano II nel dicembre del 1963.
Infine, nel 1977, di comune accordo tra lo Stato Italiano e quello Vaticano, fu stabilito di eliminare le eccessive feste infrasettimanali: l’Ascensione e il Corpus Domini passarono dal giovedì alla domenica; furono abolite le solennità civili dell’11 febbraio (anniversario dei Patti Lateranensi), e del 4 ottobre (S. Francesco d’Assisi); fu tolta e la festa di San Giuseppe dal 19 marzo e fu trasferita alla domenica la festa dell’Epifania, per poi essere di nuovo “restaurata” al 6 gennaio nel 1986.

E’ utile rileggere ciò che scrive Papa Francesco I nella sua lunga Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” sull’annuncio del Vangelo, alla chiusu¬ra dell’Anno della Fede 2013:
“A Pentecoste, lo Spirito fa uscire gli Apostoli da se stessi e li trasforma in annunciatori delle grandezze di Dio, che cia¬scuno incomincia a comprendere nella propria lingua. Lo Spirito Santo, inoltre, infonde la forza per annunciare la novità del Vangelo con audacia (parresia), a voce alta e in ogni tempo e luogo, anche controcorrente” (n. 259). E chiudendo con un omaggio mariano precisa: “Con lo Spirito Santo, in mezzo al popolo sta sempre Maria. Lei radunava i discepoli per in¬vocarlo (At 1,14), e così ha reso possibile l’esplo¬sione missionaria che avvenne a Pentecoste. Lei è la Madre della Chiesa evangelizzatrice e senza di lei non possiamo comprendere pienamente lo spirito della nuova evangelizzazione” (n.284).