
È fortissimo il cordoglio per l’inaspettata perdita di Papa Francesco. A poche ore dalla sua morte, il mondo della Scuola e della Cultura hanno espresso tutto il loro sconforto ricordando quanto fosse alto l’impegno del Pontefice nel difendere i diritti dei bambini più fragili, ad iniziare dal permettere loro un’istruzione il più possibile regolare.
Tra i primissimi ad esprimere il suo pensiero è il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Esprimo profondo cordoglio per la morte di un Pontefice che ha segnato in modo indelebile la storia della Chiesa. Resterà nel cuore di tutti noi per il suo messaggio di fraternità, di amore per i poveri, di pace”.
“Abbiamo avuto modo di apprezzare le sue importanti parole dedicate al contrasto della dispersione scolastica e del bullismo, un messaggio che resterà indelebile nel mondo della scuola e che non smetteremo di perseguire”, ha detto l’on. Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e al Merito.
“Tra i numerosi messaggi di profonda spiritualità che ha consegnato alla Storia resteranno per me indimenticabili le parole piene d’amore che ha riservato all’arte nelle sue molteplici espressioni, riconoscendone il ruolo fondamentale nella vita di ciascuno di noi, e ai protagonisti della cultura”, ha dichiarato il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni alla notizia della morte di Papa Francesco.
“Il suo pontificato ci lascia un’eredità che è un impegno grande per tutti e in particolare per chi agisce nel sociale, la testimonianza di una fede che si incarna ogni giorno nella vicinanza e nella condivisione della condizione degli ultimi“, ha tenuto a dire Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola.
Mario Rusconi, leader Anp Roma, ha ricordato “con emozione” l’incontro con il Pontefice nel Liceo da lui frequentato da studente: “due anni fa Papa Francesco ha fatto visita al Liceo classico Albertelli di Roma, da me frequentato da ragazzo e fu un’occasione particolare nella quale gli studenti hanno incontrato una persona ricca di umanità e di amore per il prossimo”.
“Ha sempre esortato a combattere la ‘cultura dello scarto’, richiamando l’urgenza di promuovere la giustizia sociale, contrastare il lavoro precario e garantire un futuro dignitoso, sicuro e sostenibile per le famiglie”, ha dichiarato Orazio Ruscica, segretario nazionale Snadir.
“Durante il suo pontificato – ha detto la direttrice generale di Save the Children Daniela Fatarella – ha sempre sostenuto la voce dei bambini, delle bambine e dei giovani, la speranza dei popoli. La voce di Papa Francesco in questi anni – ha aggiunto – si è levata alta per chiedere che fossero garantiti i diritti dei più vulnerabili, soprattutto dei più piccoli. La sua voce è stata ferma quando ha incontrato i minori non accompagnati a Lampedusa e ha condannato le stragi in mare, o quando si è recato a Lesbo e ha toccato con mano il dolore di tante bambine e bambini che avevano perso i loro cari durante il viaggio. O ancora quando ha chiesto di rispettare nei conflitti il diritto umanitario e non colpire civili, scuole e ospedali. Siamo grati a Papa Francesco per avere dato un contributo significativo alla costruzione di un mondo migliore per i bambini e per i giovani, ricordando a tutti che nulla vale di più della loro vita”, ha concluso
Il segretario nazionale dell’Ucsi, Salvatore Di Salvo, ha detto di “sentire il peso e l’onore di aver vissuto sotto il suo magistero un’epoca in cui la comunicazione ha ritrovato il suo cuore evangelico: parole semplici, vere, mai vuote. Francesco ci ha insegnato che comunicare non è riempire spazi, ma costruire ponti. È ascoltare prima di parlare. È servire la verità, anche quando è scomoda. È dare voce a chi non ce l’ha”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, se ne è andato “un Papa dallo spessore immenso: sempre vicino agli emarginati, ha combattuto la precarietà lavorativa e considerato l’Istruzione inclusiva, da aprire a tutti, mai da sottomettere ai poteri e indispensabile per guardare alla giustizia e al progresso sociale. Tutti i farebbero bene a pregare per lui che ci ha lasciati: che gli uomini possano ascoltare l’ultimo suo appello alla pace e al disarmo”. Lo dice oggi Marcello Pacifico, a seguito dell’improvvisa scomparsa di Papa Francesco.
“Nel corso del suo viaggio da sacerdote, vescovo e Papa – è il pensiero di Rosolino Cicero, presidente Ancodis – ha prestato molta attenzione al mondo della scuola, della formazione e dell’educazione non dimenticando mai i protagonisti più fragili. È stato il Papa del Vangelo fatto vita, azione quotidiana. Chi lo ha seguito, chi lo ha detestato, chi lo ha criticato, chi lo ha amato. Non è stato un Papa del silenzio e del compromesso ma della provocazione delle coscienze di credenti e non”.