Home I lettori ci scrivono Pas…ticcio all’italiana

Pas…ticcio all’italiana

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Dovevano essere avviati entro la prima o seconda decade di dicembre e invece in molte regioni sono ancora ai nastri di partenza. Tante regioni, tante Repubbliche delle banane, tante Università, tante autonomie.
E proprio in mezzo …docenti che per anni sono stati “utilizzati” dal Sistema Istruzione per coprire il buco delle supplenze e degli incarichi annuali, precari che hanno insegnato, valutato, certificato, fatto esami proprio come i loro colleghi di ruolo.
Precari a tempo pieno ancorché a …tempo determinato relegati nel limbo, in attesa perenne di una risposta da parte delle Università che o chiedono tempo per organizzarsi, o rispondono picche ad un decreto del loro stesso Ministro adducendo motivazioni pretestuose, ideologicamente fuori luogo e che si conficcano come una lama di coltello nella dignità di chi in possesso di una o più lauree, di uno o più master, di anni di esperienza sul campo, non avrebbe bisogno di dimostrare piu’ niente a nessuno.
Eppure per loro, precari con tanto di marchio Miur gli esami non finiscono mai.
Anche laddove i Percorsi Abilitanti Speciali sono stati attivati, con tanto di 2500/3000 euro a percorso, talvolta in un’unica soluzione, le Università ( per fortuna non in tutte) non fanno sconti e continuano ad imporre orari, esami selettivi e metodologie che con l’insegnamento hanno poco o niente da spartire. Numeri, niente altro che numeri, trattati come numeri in una Repubblica di cui nemmeno le banane vorrebbero farne parte!