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Pasolini, “Un poeta che non muore”: a 50 anni dalla tragica morte convegno ad Ostia sul lascito dell’intellettuale

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Un poeta che non muore. Pier Paolo Pasolini 1975-2025” è il titolo del convegno nazionale dedicato al cinquantesimo anniversario della tragica scomparsa dello scrittore e poeta: l’iniziativa, ideata da Maura Locantore e Angelo Fàvaro, si svolgerà lunedì 26 maggio, dalle ore 9, nel Teatro del Lido di Ostia alla presenza di studiosi e istituzioni.

Era la notte del 2 novembre del 1975: Pier Paolo Pasolini veniva colpito a morte in un campo dell’Idroscalo di Ostia, a ridosso di alcune case abusive.

“Morto l’uomo, vivo il suo lascito intellettuale“, anticipano gli organizzatori del convegno: si tratterà di “un fondamentale momento di riflessione sull’eredità culturale e intellettuale di uno dei più significativi protagonisti della cultura italiana del Novecento”.

Il convegno nasce dalla sinergia istituzionale fra il Comitato nazionale del centenario di Pasolini, il Centro Studi Pasolini di Casarsa della Delizia, che amplia così e rafforza il suo raggio d’azione affermando la sua dimensione nazionale e internazionale, l’Assessorato alla cultura di Roma Capitale e il Municipio X di Ostia, con il patrocinio del Ministero della Cultura, testimoniando l’importanza di un approccio corale alla memoria pasoliniana.

La scelta simbolica di Ostia, luogo dove Pasolini fu ucciso nel 1975, conferisce al convegno una particolare pregnanza emotiva e culturale. L’evento si inserisce in un progetto più ampio che si concluderà il 2 e 3 novembre a Casarsa della Delizia, città natale della madre Susanna Colussi, dove Pasolini è sepolto, creando così un ponte ideale tra i due luoghi iconici della vita e della morte del poeta.

Sempre secondo gli organizzatori, anche se è passato mezzo secolo, “il pensiero di Pasolini continua a vivere e a interrogare il presente con straordinaria attualità. Morto l’uomo, vivo il suo lascito intellettuale: questa la potente verità che il convegno intende celebrare e approfondire, con un’attenzione particolare al dialogo con le giovani generazioni”.

L’originalità dell’evento risiede proprio nella scelta di unire Ostia e Casarsa, alfa e omega dell’esistenza pasoliniana, in un percorso di memoria e riflessione che evidenzia come la voce di Pasolini, potente e scomoda, continui a risuonare.

Il convegno, dove saranno presenti anche degli studenti, si articolerà in due sessioni scientifiche. La prima, presieduta da Angelo Fàvaro, vedrà Gerardo Guccini esplorare il tema “La madre, il fratello, il padre. Il ruolo dei familiari nella vita e nell’opera di Pier Paolo Pasolini“, analizzando l’influenza profonda che le figure parentali esercitarono sulla formazione e sulla visione del mondo dell’intellettuale.

Elisa Donzelli approfondirà “P. P. Pasolini: la poesia e gli anni di piombo“, mettendo in luce il rapporto tra la produzione poetica pasoliniana e uno dei periodi più drammatici della storia italiana.

Fabio Pierangeli, con “Una difficile eredità. Tracce pasoliniane nella Roma contemporanea“, indagherà la persistenza dell’influenza pasoliniana nella capitale odierna, mentre Francesca Tomassini si concentrerà su “Dal sogno alla scena: Calderón tra memoria politica e ferite contemporanee“, analizzando uno dei testi teatrali più complessi e visionari di Pasolini.

La seconda sessione, presieduta da Florinda Nardi, vedrà Giorgio Nisini ripercorrere “La formazione culturale di Pasolini. Dal Liceo Galvani all’Alma Mater“, offrendo uno sguardo sul percorso educativo e formativo del giovane Pasolini. Maria Panetta analizzerà “Le Poesie Garzanti del 1970: Pasolini antologizza sé stesso“, evidenziando il lavoro di auto-riflessione e auto-rappresentazione compiuto dal poeta.

Roberto Chiesi presenterà “Un cinema inattuale e ‘corporale’ nell’era del virtuale“, sottolineando la straordinaria contemporaneità della visione cinematografica pasoliniana.

I risvolti pasoliniani si concentreranno, infine, sull’esplorazione delle idee pedagogiche rivoluzionarie dell’intellettuale: Clizia Gurreri condurrà il confronti su “Educare con la provocazione: Pasolini e la scuola della ‘parola viva’

La giornata si concluderà con una tavola rotonda pomeridiana condotta da Rino Caputo e concepita come un momento di raccolta di preziosi ricordi e testimonianze dirette: vi parteciperanno diversi intellettuali, tra cui Lucia Annunziata, Gianna Cimino, Gianni Cuperlo, Giulio Ferroni, Filippo La Porta e Massimo Raffaeli, insieme a Ninetto Davoli, amico personale e interprete di numerosi film di Pasolini (tra cui il celebre “Uccellacci e uccellini” con Totò del 1966), testimone privilegiato del suo percorso umano e artistico.