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Poli formativi per l’Ifts

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In particolare, è stata approvata l’istituzione dei "Poli formativi per l’Ifts" presso scuole di istruzione secondaria di II grado o centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni.

Allo sviluppo dei poli formativi e dei progetti pilota negli ambiti previsti dall’accordo concorreranno le risorse messe a disposizione dallo Stato, dalle Regioni e da altri soggetti pubblici e privati. Per il 2004 il Miur ha stanziato 42,68 milioni di euro ai quali si aggiungeranno 37 milioni di euro già deliberati dal Cipe nell’ambito delle risorse destinate alla promozione della ricerca nel Sud Italia. Le Regioni programmeranno i percorsi dell’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (Ifts) sulla base delle figure professionali di riferimento, impegnandosi ad una spesa non inferiore al 30% sul costo complessivo dei piani approvati, anche attingendo al Fondo Sociale Europeo.

Alla seduta della Conferenza Unificata in cui è stato sancito l’accordo (25 novembre scorso) erano presenti, accanto ai rappresentanti di Regioni ed enti locali, il sottosegretario all’Istruzione Maria Grazia Siliquini e il suo collega del Ministero del Lavoro, il sottosegretario Pasquale Viespoli.

La senatrice Siliquini ha così commentato l’accordo: "Con questo atto favoriremo lo sviluppo di percorsi indirizzati a riqualificare e ampliare l’offerta formativa destinata ai giovani e agli adulti, occupati e non occupati, assicurando, inoltre, un incremento di visibilità presso i potenziali utenti, maggiore stabilità e qualità; sarà, altresì, accresciuta la spendibilità del titolo grazie al rafforzamento del raccordo tra il mondo della formazione e quello del lavoro e ad una maggiore rispondenza alle priorità e ai fabbisogni formativi del territorio".

Il sottosegretario del Miur ha anche sottolineato che "sarà assicurata una maggiore interazione pubblico-privato tra organismi di formazione, istituti superiori e Università, strutture operanti nell’innovazione e nella ricerca, aree produttive locali e sistemi di piccole e medie imprese, anche per favorire il riposizionamento strategico di importanti comparti del made in Italy".

Il consolidamento di questo percorso formativo dovrà servire anche per sperimentare gli standard minimi delle competenze tecniche delle 37 figure professionali individuate in un precedente accordo sancito nella seduta della Conferenza Unificata del 1° agosto 2002.
E’ stato delineato anche un nuovo elenco di riferimento delle nuove figure professionali dei servizi assicurativi e finanziari.