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Potenziare l’educazione degli adulti

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Al tema dell’educazione permanente degli adulti, che assume un grande rilievo non solo educativo ma anche sociale e politico, è dedicato interamente il numero 88 di "Studi e documenti degli Annali della pubblica istruzione".
La prima parte del volume propone il rapporto di ricerca condotto dal Cede sull’alfabetismo adulto che evidenzia dati che anche di recente sono balzati all’onore delle prime pagine della stampa nazionale: 2 milioni di analfabeti, concentrati soprattutto al sud e nelle isole e nelle fasce di età più elevate, diffusione di fenomeni di analfabetismo di ritorno, contesti di vita quotidiana che poco garantiscono il "rinforzo" delle competenze da base acquisite nella scuola dell’obbligo.
Ma in concreto cosa si sta facendo per affrontare il problema ?
I dati sembrano parlare chiaro: nel 1998 i Centri territoriali per l’educazione degli adulti erano 30, nel 1999 erano 389 e sono diventati 470 nel marzo del 2000.
E al marzo del 2000 risale anche la Conferenza unificata Stato-Regioni che ha approvato un "Documento sulla riorganizzazione ed il potenziamento dell’educazione degli adulti" che definisce le linee strategiche delle politiche formative.
Ma il nostro non è l’unico Paese in cui il fenomeno sta assumendo rilevanza sociale e politica: lo si capisce leggendo la seconda parte del volume, dedicata interamente alla descrizione  di iniziative di educazione degli adulti promosse in alcuni Paesi dell’Unione Europea.
Dalla lettura dell’intero volume emergono infine con chiarezza le condizioni chiave per garantire il successo degli interventi rivolti agli adulti: qualità della concertazione istituzionale e sociale, la capacità di rispondere ai differenziati bisogni dell’utenza, l’innovazione metodologica o didattica, l’ideazione e la realizzazione di efficaci dispositivi per la certificazione ed il riconoscimento dei crediti comunque acquisiti dalle persone nella toro vita.