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Precariato: siglato accordo Miur-Regione Puglia

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Nella giornata del 17 settembre il ministro Gelmini e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola hanno sottoscritto un accordo per la “promozione della qualità del sistema educativo regionale”.
“In particolare – sottolinea il Miur con un comunicato di poche ore fa –
sono previsti azioni di recupero e di rafforzamento delle conoscenze, attraverso l’allungamento del tempo scuola, il potenziamento dell’offerta formativa e un approccio didattico di tipo personalizzato”.
“Per realizzare tutte le attività previste 
– aggiunge il Ministero –
saranno assegnati alle scuole coinvolte nei progetti gli insegnanti che, dopo aver ricevuto un incarico di supplenza annuale nell’anno scolastico 2008/2009, non avranno la possibilità di stipulare lo stesso contratto per il prossimo anno”.
L’accordo rientra a pieno titolo nel programma di interventi previsto dall’articolo 16 del decreto legge Ronchi in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale che prevede misure speciali a favore dei docenti precari (misure che però, come è noto, vengono considerate ampiamente inadeguate sia da Flc-Cgil, sia dal Coordinamento Precari Scuola).
L’accordo prevede anche apposite azioni di monitoraggio oltre che una valutazione qualitativa degli interventi realizzati da affidare all’INVALSI.
Il Ministero precisa anzi che l’Istituto “provvederà alla valutazione iniziale, in itinere e finale dei progetti attivati dalle scuole, attraverso l’osservazione diretta di esperti, alla somministrazione di test oggettivi e all’analisi dei risultati”.
La decisione della Regione Puglia sembra però poco apprezzata dalle altre regioni tanto che nella stessa giornata del 17 settembre il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani ha chiesto al ministro Gelmini un incontro urgente per esaminare tutte le questioni relative alla scuola.
“Per quanto riguarda il problema dei precari – ha chiarito Errani –
chiediamo fin d’ora che la questione sia affrontata in un quadro nazionale, per evitare che si realizzino disparità tra precari e precari”.
Quella di Errani è una dichiarazione che ha quasi il sapore della sconfessione della decisione di Nichi Vendola.