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Premiare gli studenti migliori, ma con quali risorse?

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Le borse di studio agli studenti vanno assegnate esclusivamente in base al merito: questo l’annuncio fatto nei giorni scorsi dal Ministro. Buona idea, peccato che la nuova direttiva sulla legge 440 cancelli proprio la voce sulla valorizzazione delle eccellenze.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire come stanno le cose.
Nel presentare il nuovo “Progetto qualità e merito” il ministro Mariastella Gelmini ha più volte sottolineato che il ricorso a prove oggettive e standardizzate è “indispensabile anche per promuovere il valore della meritocrazia”.
Anzi, “l’erogazione di borse di studio da assegnare agli studenti particolarmente meritevoli non può prescindere da una valutazione imparziale e credibile delle competenze dei ragazzi”.
E ancora: “La recente scelta fatta in Germania di assegnare borse di studio soltanto sulla base del merito suggerisce una riflessione anche in Italia, dove invece il parametro principale è il reddito”.
L’idea, insomma, sarebbe quella di istituire un sistema “premiale” legato non al reddito ma ai risultati scolastici. Ispiratore teorico della proposta è il professore Roger Abravanel (Gelmini ci tiene però a precisare che il professore collabora con il Ministero a titolo del tutto gratuito) e dunque sembra poggiare su serie basi scientifiche e non solo “politiche”.
In effetti già lo scorso anno era stato istituito un premio per gli studenti che avevano riportato il massimo dei voti all’esame di Stato. D’altronde la direttiva per le modalità di utilizzo dei fondi stanziati ai sensi della legge 440/97 metteva a disposizione 2milioni di euro.
Ma la direttiva di quest’anno, che proprio in questi giorni è all’esame della Commissione Cultura della Camera, ha cancellato del tutto la lettera d) del precedente provvedimento che parlava di “avvio di un sistema di valorizzazione del merito e del talento che, attraverso procedure oggettive di valutazione, preveda l’erogazione diretta di borse di studio agli studenti”.
Sembra, insomma, che alle dichiarazioni di intenti non corrispondano iniziative conseguenti, a meno che il Ministro non abbia già la certezza che la valorizzazione del merito degli studenti verrà perseguita ricorrendo ad altre fonti di finanziamento (quali ?) estranee alla legge 440, dalla quale la Lega vorrebbe anche ritagliare una fetta più che consistente per organizzare i “Nuovi Giochi della gioventù”.