Home Politica scolastica Protesta a Palermo e Napoli: l’opposizione al Governo insorge

Protesta a Palermo e Napoli: l’opposizione al Governo insorge

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A Palermo  e Napoli centinaia di professori hanno manifestato contro i trasferimenti che impongono,  se si viole lavorare, di andare molto lontano da casa. A Palermo i docenti hanno occupato la sede dell’ex provveditorato agli studi, mentre, oltre al sindaco Leoluca Orlando con l’Anci, l’Assemblea Regionale Siciliana,  ha approvato una mozione presentata dal Partito Democratico, che impegna l’esecutivo regionale “ad attivare – in sintonia con il governo nazionale – una serie di iniziative relative al settore della scuola utili al mantenimento dell’unità dei nuclei familiari, evitando trasferimenti di docenti da Sud a Nord e facendo in modo che chi è già stato trasferito possa tornare in Sicilia”.

A Napoli un nutrito numero di insegnanti ha inscenato una protesta sotto l’ingresso della Prefettura, con momenti di tensione quando la protesta si è spostata nei pressi del Palazzo di Governo: “No all’esodo forzato”. Molti ultracinquantenni tra i manifestanti.

“Altro che buona scuola, le proteste di docenti e presidi sono più che legittime”: l’opposizione pronta a intervenire.

Per il presidente del gruppo di Forza Italia del consiglio regionale della Campania, “aver voluto a tutti i costi scopiazzare in maniera frettolosa e approssimativa i Paesi europei, ben più avanzati e attrezzati del nostro, non poteva che creare caos”.

“La verità è che il governo Renzi pur di annunciare una pseudo riforma ha volutamente ignorato le gravi criticità dell’intera macchina organizzativa: ha ignorato il disallineamento delle piattaforme di supporto alle banche dati (il che spiega la mancata pubblicazione delle graduatorie), ha ignorato i gravi disagi dei trasferimenti al Nord dei nostri docenti, ha ignorato l’impossibilità per i dirigenti scolastici di poter procedere adeguatamente alle chiamate dirette”. “Ora se ne assuma la piena responsabilità politica”.

 

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“Le graduatorie per le assunzioni, per la prima volta, non sono pubbliche, così come i trasferimenti e il ministero è sommerso dai ricorsi. Ho scritto a Raffaele Cantone per chiedere l’intervento dell’Anticorruzione sull’assenza di trasparenza nelle procedure di mobilità per i docenti e obbligare il Miur a pubblicare una graduatoria nazionale della mobilità straordinaria. Invito tutti gli insegnanti vittime degli errori nella mobilità a fare lo stesso, se saremo in tanti potremo salvaguardare la dignità di chi vive il mondo della scuola”: a così parlare è il Movimento Cinque Stelle.

“Il M5S è al fianco dei docenti in protesta perché non è più possibile spezzare la speranza di chi come noi crede che il nostro Paese meriti un vero e proprio riscatto del mondo dell’istruzione che si ottiene solo spazzando via questo governo e le sue riforme. Il personale della scuola e i docenti non hanno mai lesinato sacrifici. Sono decenni che sono precari, che viaggiano in giro per l’Italia sperandosi dalle famiglie, dagli affetti e dalla loro terra. Lo hanno fatto basandosi sulla certezza del diritto, delle regole e della legge: uguali per tutti. Questi sono i colori fondamentali che illuminano i principi della Pubblica amministrazione e che Renzi ha scaraventato nel buio più totale”.

Ma che il momento sia di tensione viene testimoniato, scrive RaiNew24,  da quanto avvenuto a Napoli tra manifestanti e Polizia davanti alla Prefettura di Napoli. Il ‘contatto’ con le forze dell’ordine c’è stato con i docenti che sono scesi in piazza per chiedere “trasparenza nella pubblicazione dei trasferimenti e denunciare una serie di contraddizioni nel sistema di assegnazione delle sedi con molti docenti costretti a trasferirsi a grandi distanze”.

Secondo quanto denunciato dai manifestanti, ci sarebbero stati spintoni nei confronti di chi ha cercato di superare la barriera delle forze dell’ordine a protezione del Palazzo della Prefettura. Sul posto e’ arrivata un’ambulanza per soccorrere un’insegnante colpita da un malore. La tensione si e’ sciolta – riferiscono i manifestanti – quando gli agenti si sono tolti il casco ed è scattato l’applauso dei presenti.