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Protesta abilitati e abilitandi esclusi dalle Gae

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I nuovi abilitati non ci stanno: la “doccia fredda” contenuta nel decreto sviluppo, che li esclude dall’inclusione nelle graduatorie ad esaurimento, non è stata smaltita. E per questo tutti i docenti abilitandi e abilitati in Scienze della formazione primaria, Conservatori di musica, Istituti musicali pareggiati, Accademie di belle arti nei prossimi giorni si ritroveranno a Roma, per reclamare a gran voce quello che considerano un loro “diritto”.
Tutto nasce dal fatto che, nonostante l’attivazione da parte del Miur di percorsi abilitanti, agli iscritti in anni successivi all’a.a. 2007/2008 è stato precluso l’inserimento nelle Gae.
La Flc Cgil ha già chiesto di sanare questa situazione (“stessi corsi di studio, diversi diritti”) nella sua proposta su reclutamento e precariato e negli emendamenti al “decreto sviluppo” sottoposti ai politici.
Gli iscritti ai corsi abilitanti in Scienze della formazione primaria e gli abilitati all’insegnamento di uno strumento musicale, Cobaslid (arte e disegno), corsi speciali abilitanti Ssis Lazio di cui ai DD.MM. n. 21/2005 e n. 85/2005, vengono “privati di concrete prospettive riguardo la possibilità di svolgere la professione per cui hanno studiato e sono stati selezionati”, sottolinea il Coordinamento nazionale docenti abilitati e abilitandi in Gae, che fa notare come dopo mesi di mobilitazione, di interpellanze parlamentari e audizioni che sembravano “volgere positivamente a seguito dell’approvazione alla Camera dell’emendamento che rendeva loro giustizia, tali docenti sono stati nuovamente beffeggiati vedendo il loro emendamento stralciato poche ore prima dell’apposizione della fiducia sul decreto sviluppo”.
Il Governo – prosegue il Coordinamento nazionale docenti abilitati e abilitandi in Gae – con tale accantonamento ha provocato un grave slittamento dei tempi tecnici necessari per la preparazione e compilazione della modulistica atta alla redazione delle graduatorie ad esaurimento, ostacolando così in modo pressoché irreparabile tale procedura che avrebbe consentito a circa 4.000 docenti di accedere alle supplenze annuali nelle scuola pubbliche nell’immediato e ad altri 15000 nei successivi anni”.
Sulla questione interviene l’Anief, che evidenzia come l’on. Russo (Pd) stia raccogliendo le firme di tutti i capigruppo della VII Commissione della Camera dei deputati per chiedere la deliberante al Presidente della Camera in relazione all’inserimento nelle graduatorie dei suddetti docenti e la parità di trattamento con gli altri colleghi.  
L’Anief auspica che “il provvedimento sia autorizzato per essere discusso subito in sede deliberante affinché il diritto di questi colleghi ad insegnare sia effettivamente riconosciuto, come per chi si è abilitato prima del 2009. L’ipotesi circolata in questi giorni di nuovi concorsi per questi giovani abilitati, infatti, è fuorviante perché chi si è abilitato presso le Ssis, i corsi riservati, i concorso ordinari, le facoltà di Scienze della formazione, i Conservatori e le Accademie ha già superato un esame di Stato avente valore concorsuale, ergo, non deve fare più nessun concorso per accedere alla Pubblica Amministrazione”.

Intanto, scatta la protesta, con il sit-in davanti a Montecitorio a partire dal 30 giugno.