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Quante ore lavorano gli insegnanti tra docenza e attività funzionali all’insegnamento

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Per stabilire quante ore lavorano gli insegnanti, è necessario e opportuno per prima cosa conoscere quali sono i compiti cui è chiamato ad assolvere il docente nell’esercizio della sua professione, che non si esplica solo nel processo d’insegnamento agli alunni e alle alunne, ma si esercita in attività collegiali e individuali volti a garantire l’efficienza e l’efficacia dell’istituzione scolastica.

Attività d’insegnamento

Secondo il CCNL 2019/2021 in vigore dal 18 gennaio del 2024 l’orario d’insegnamento obbligatorio dei docenti varia a secondo il grado scolastico e si svolge in:
25 ore settimanali per la scuola dell’infanzia;
22 ore + 2 settimanali di programmazione per la scuola primaria;
18 ore settimanali per la scuola secondaria di primo e secondo grado.
Il suddetto orario, stabilito dal dirigente, può essere distribuiti in non meno di cinque giorni settimanali, viste le proposte avanzate dal collegio dei docenti in merito all’articolazione dell’orario in relazione ai criteri generali fissati dal consiglio di circolo o d’Istituto;

Attività funzionali all’insegnamento

Per garantire il processo d’insegnamento/apprendimento in modo efficiente e assicurare un risultato efficace agli alunni e alle alunne, la normativa prevede delle attività aggiuntive funzionali all’insegnamento, per un massimo di 40 + 40 ore, costituite da tutti gli impegni che caratterizzano la professione docente e che va oltre l’orario delle attività didattiche e che la stessa normativa individua in attività:
• Individuali;

• Collegiali;
• Di formazione aggiornamento.

Attività individuali

In merito il CCNL/ 2019/2021 del personale del comparto Istruzione e ricerca, all’art. 44 coma 2 del settore scuola, sintetizza gli impegni relativi alle attività individuali in:
Preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;
• Correzione degli elaborati;
Rapporti individuali con le famiglie.

Attività collegiali

Rientrano fra le attività collegiali obbligatorie per tutti i docenti, la partecipazione:
• Al collegio dei docenti e all’attività di programmazione e verifica d’inizio e fine anno;
• All’informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull’andamento delle attività educative nelle scuole dell’infanzia e nelle istituzioni educative;
• Alle attività collegiali dei consigli di classe, d’interclasse, d’intersezione, inclusi i GLO (gruppi di lavoro operativo per l’inclusione);
• Allo svolgimento degli scrutini e degli esami;
• Alla compilazione degli atti relativi alla valutazione.
Inoltre rientrano fra gli obblighi dei docenti: assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni, prima dell’inizio delle lezioni e l’assistenza all’uscita.

Formazione e aggiornamento

Con l’entrata in vigore della legge 107 del 2015 la formazione e l’aggiornamento dei docenti sono attività obbligatorie, permanenti e strutturali. Le singole scuole o in rete, definiscono le attività formative coerentemente con il PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) e con le priorità nazionali indicate nel Piano Nazionale di Formazione.

Quando la retribuzione va retribuita.

Le ore destinate alla formazione e all’aggiornamento rientrano nell’orario di servizio, senza aggravio di ore aggiuntive, in questo senso si sono espressi anche la Corte di Giustizia Europea, con la sentenza emessa il 28 ottobre 2021 e la Cassazione, con la sentenza n.7320/2019. In virtù di ciò e di quanto espressamente disposto dall’art. 36 comma 7 del CCNL, qualora la formazione dovesse superare le 40+40 ore previste devono essere retribuite.