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Rapporto Unesco: istruzione a rischio per 78 Paesi

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E’ stato presentato a Londra, lo scorso 13 novembre, il rapporto "2002 Education for All" (EFA)
– Istruzione per tutti, che aggiorna il monitoraggio dell’Istruzione in oltre 180 Paesi, in rapporto alle previsioni, avanzate a Dakar, in Senegal, durante il precedente Forum Mondiale dell’Istruzione, nell’aprile del 2000.
In quell’occasione, il Forum aveva indicato sei obiettivi essenziali da raggiungere:

1. cura e miglioramento dell’Istruzione per la prima infanzia, in special modo per i più svantaggiati;
2. accesso, entro il 2015, all’Istruzione primaria obbligatoria, completamente gratuita, di buona qualità, da parte di tutti i minori, in particolar modo delle ragazze, delle minoranze etniche e di quelli che versano in difficili situazioni;

3. opportunità d’accesso e apprendimento all’Istruzione per giovani e adulti;

4. miglioramento, entro il 2015, del 50 per cento dell’alfabetizzazione degli adulti, specialmente delle donne;

5. eliminazione della disparità dei sessi nella scuola primaria e secondaria entro il 2005, con il raggiungimento della parità entro il 2015;

6. miglioramento di tutti gli aspetti della qualità dell’Istruzione.

Il rapporto indica che circa 80 Paesi raggiungeranno gli obiettivi prefissati, mentre per altri settanta si profila l’insuccesso, in uno o più punti, del programma previsto.
In particolare, rischiano di non portare a termine l’istruzione di base ben 57 Paesi, tra cui la Cina, l’India, la Yugoslavia, il Venezuela.
Trentuno Paesi, date le premesse, non raggiungeranno il traguardo della parità dei sessi entro il 2015, mentre 78 Paesi, dall’Algeria allo Zambia, entro quella data, non riusciranno a centrare l’obiettivo del dimezzamento dell’anafalbetismo degli adulti.

Per informazioni consulta "Ulteriori approfondimenti".