
Negli ultimi anni, il fenomeno delle reggenze scolastiche si è trasformato in un’emergenza strutturale del sistema educativo italiano. Il progressivo ridimensionamento della rete scolastica ha portato a una drastica riduzione delle autonomie scolastiche e all’accorpamento di istituti, con il risultato di assegnare la direzione di più scuole a un unico Dirigente Scolastico (DS) e, in molti casi, di condividere i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) tra più sedi. Un modello, quello delle reggenze, pensato per ridurre le spese, ma che si è rivelato un boomerang per la qualità della didattica e dell’organizzazione amministrativa.
Un sistema al collasso
Attualmente, centinaia di istituti scolastici italiani sono privi di un DS titolare, gestiti da reggenti già sovraccarichi di lavoro. Questo ha conseguenze dirette sul funzionamento della scuola e sulla sua capacità di rispondere alle esigenze di studenti, famiglie e personale scolastico. Le principali criticità includono:
- Sovraccarico gestionale: I Dirigenti Scolastici reggenti devono gestire contemporaneamente più istituti, con difficoltà logistiche, amministrative e burocratiche.
- Mancanza di continuità: Senza un dirigente stabile, la scuola fatica a sviluppare progetti a lungo termine, con ripercussioni sulla qualità dell’offerta formativa.
- Difficoltà territoriali: In molti casi, le scuole assegnate in reggenza si trovano in comuni diversi, aumentando la complessità nel coordinamento con enti locali e servizi territoriali.
- Rischio di dispersione scolastica: Le scuole prive di una leadership forte soffrono un calo dell’offerta formativa e delle attività extracurriculari, penalizzando gli studenti più vulnerabili.
- Gestione amministrativa inefficace: I DSGA, spesso costretti a dividere il loro tempo tra più scuole, non riescono a garantire un supporto adeguato alla gestione quotidiana degli istituti.
La soluzione: assumere subito i nuovi vincitori di concorso
Per risolvere questa crisi, è necessario un intervento straordinario e deciso che preveda per il prossimo a.s. 2025-2026 l’immissione in ruolo di almeno 800-1000 nuovi Dirigenti Scolastici. Questo consentirebbe di eliminare quasi totalmente le reggenze, garantendo a ogni scuola una guida stabile e competente. Le azioni da mettere in atto sono chiare:
- Assegnazione immediata dei posti vacanti ai vincitori dei Concorso Riservato per Dirigenti Scolastici (DM 107/23), già formati e pronti ad assumere l’incarico.
- Assegnazione dei vincitori del concorso ordinario (DD 2788/2023), che a breve terminerà la procedura per avere la graduatoria dei vincitori.
- Stop alla prassi delle reggenze multiple e della condivisione dei DSGA, garantendo a ogni istituto un team didattico/amministrativo stabile.
Un investimento necessario per il futuro della scuola
Non si tratta solo di un problema gestionale, ma di una questione che incide direttamente sulla qualità dell’istruzione e sulla possibilità per gli studenti di avere un ambiente scolastico funzionale ed efficiente. Senza una leadership scolastica forte e presente, le scuole rischiano di trasformarsi in strutture amministrativamente fragili e didatticamente inefficaci.
Investire nell’immissione in ruolo dei nuovi DS e DSGA significa dare stabilità al sistema scolastico, garantire una programmazione efficace e ridurre il rischio di dispersione scolastica. È un’azione necessaria per il futuro dell’educazione in Italia, che non può più permettersi di restare ostaggio di un sistema di reggenze inefficace e dannoso per l’intera comunità scolastica.
Un gruppo di vincitori dello concorso riservato per DS