Home Attualità Renzi: Non più alibi per le riforme

Renzi: Non più alibi per le riforme

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Il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi, secondo quanto riferisce Ansa, ha detto pure: “il bello deve ancora cominciare. La sfida è lanciata e noi saremo all’altezza del sogno”. “Non considero questo risultato la legittimazione personale. Ieri non ha vinto una persona, c’era una foto di gruppo”, e la rottamazione può iniziare”. E il governo “dura fino al 2018” anche perché gli italiani “vogliono vedere i risultati, non votare”. Ora, ha detto ancora Renzi, nessuno “ha più alibi per non fare le riforme”. “L’Italia vuole cambiare” e “avvertiamo lo straordinario compito di fare le riforme”. E ha avuto parole anche per gli alleati: “Vogliamo ringraziare per il risultato importante gli alleati di governo non tanto ai fini dell’azione di governo ma per aver contribuito a dare un messaggio di speranza”. “Ho sentito il presidente della Repubblica”, ha detto ancora il premier “è evidente che l’attenzione del presidente della Repubblica e di tutti noi è che la fase che si apre” dà una “centralità al Paese che dobbiamo meritare. C’è spazio per riforme e scommetto su questo”. E ci saranno, ha assicurato, “tempi ancora più brevi per le riforme e il cambiamento. Non molliamo di mezzo centimetro su nessuna riforma” . E’ il momento, sottolinea, “di investire in Italia”. Ma Renzi guarda anche alla Legge elettorale che “è una grande riforma da scrivere insieme”. Il risultato delle europee, ha chiarito, “non cambia le valutazioni sulla legge elettorale, il ballottaggio è centrale per garantire la vittoria, se ci fosse il proporzionale puro neanche il Pd al 40 non potrebbe governare. Sono molto fiducioso che si farà”. L’Italia “c’è, è più forte delle paure che l’attraversano ed è in grado di incidere in Europa”, ha sottolineato il premier. E adesso “il Paese ha tutte le condizioni per poter cambiare e invitare l’Europa Ue a cambiare”. Il risultato del voto secondo Renzi non sposta l’asse dell’Europa, perché “la questione è che o ne usciamo tutti insieme o nessun paese singolo si salva da solo né la Germania né l’Italia”. E mentre Angela Merkel esprime la sua soddisfazione, chiarendo che il candidato della Germani per la presidenza della commissione Ue è Junker, il premier precisa che sui vertici Ue, comunque, “prima di valutare i nomi “bisognerà valutare i contenuti”. “Noi abbiamo un’ambizione più ampia del mettere, scegliendo uno o più figure istituzionali, bandierine. Noi vogliamo concorrere con amici e partner a una nuova idea d’Europa”. Dopo il varo del decreto, la riforma del lavoro “va accelerata” con l’approvazione del ddl delega” perché “su questo punto giochiamo larga parte della nostra credibilità internazionale”.