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Rete studenti a Profumo, si a dialogo ma il 12 ottobre proteste in 50 piazze. Prime occupazioni a L’Aquila

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”Apprendiamo mezzo stampa delle dichiarazioni del Ministro Profumo e della sua volontà di incontrare gli studenti. Il 12 Ottobre saremo in piazza per denunciare il disagio che viviamo nelle nostre scuole e per riempire quelle piazze del colore e della forza delle nostre idee”.
”Le nostre scuole, abbandonate a sè stesse da troppo tempo hanno bisogno assolutamente di investimenti e provvedimenti immediati. Con il Ministro, da quando è entrato in carica, si è avviato un dialogo, che purtroppo non ha ancora portato frutti. Siamo ancora fiduciosi e speranzosi che si possa intervenire insieme sulle situazioni delle nostre scuole”.
”Il 12 Ottobre saremo in piazza perchè la situazione delle nostre scuole è diventata insostenibile. Vogliamo una legge nazionale sul diritto allo studio, vogliamo interventi immediati sull’edilizia scolastica, vogliamo poter costruire insieme una scuola diversa che nasca dalle idee degli studenti. Siamo pronti a collaborare con il Ministro per costruire la scuola del domani, ma vogliamo iniziare a vedere risposte concrete”.
Il 12 Ottobre, data di mobilitazione nazionale, gli studenti italiani saranno in piazza da Bolzano a Palermo per chiedere ”una scuola diversa, una scuola che guardi realmente agli standard europei”.
Intanto sono state già individuate le prima 50 piazze da cui partiranno i prossimi cortei studenteschi, parallelamente nella stessa giornata è stato convocato lo sciopero della scuola dal sindacato e l’adesione del movimento dei docenti precari, si preannuncia una giornata di mobilitazione di tutta la scuola. Partono intanto le prime occupazioni delle scuole a l’Aquila, ancora gravemente danneggiate ad anni dal terremoto.
Afferma infatti in una nota l’UdS: “Se il ministro Profumo si dichiara aperto al dialogo e contrario alle violenze, eviti di rispondere agli studenti schierando le forze dell’ordine per le strade e blocchi immediatamente la discussione sulla legge 953 (Aprea) che rischia di privatizzare le scuole e cancellare i diritti degli studenti e ascolti la voce proveniente dalle centinaia di assemblee studentesche che si stanno tenendo in questi giorni nel paese” ”Saremo in piazza numerosi e determinati, una giornata di mobilitazione partita dagli studenti ma che sta coinvolgendo tutto il mondo della scuola per mettere ottenere risposte immediate ai problemi gravissimi che viviamo quotidianamente, oltre alla nostra radicale contrarietà alla legge 953 (Aprea), in Italia manca una legge nazionale sul diritto allo studio, un vuoto normativo che crea nel paese un sistema di accesso all’istruzione discriminante e non finanziato, prova ne e’ l’abbandono scolastico al 20% circa. In tempo di crisi permettere a tutti di studiare significa rispondere in una maniera includente e non escludente, come invece capita a sempre più persone. Numerosi cortei si concluderanno per questo sotto le sedi delle Regioni per rivendicare leggi sul diritto allo studio adeguate”.