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Reti di ambito, i presidi delle scuole “capofila” non gestiranno supplenze e assunzioni

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È un progetto che si concretizzerà tra diversi anni quello di vedere assegnate alle scuole “capofila” delle Reti di ambito le attuali funzioni degli ex Provveditorati agli Studi.

Ad iniziare dalla gestione dei supplenti annuali e delle immissioni in ruolo. Perché almeno sino a quando continueranno ad esistere le Graduatorie ad esaurimento, sarà necessario mantenere in vita gli attuali Ambiti territoriali scolastici.

Solo successivamente, a GaE chiuse, sarà possibile gestire supplenze e assunzioni direttamente dalle scuole “capofila”. Perché, in presenza delle sole graduatorie d’Istituto e di quelle di merito, derivanti dai vincitori dei concorsi a cattedra, la gestione sarebbe molto più agevole. Mentre con le Gae, è necessario il manenimento in vista di un organismo superiore e, soprattutto, super partes.

Ma per vedere cancellate le Graduatorie provinciali, a differenza di quanto sostengono a turno i rappresentanti di Governo, bisognerà attendere diversi anni.

Quello di vedere in carico ai presidi-manager più abili, le funzioni amministrative degli ex provveditorati agli Studi, diventa quindi un progetto a lunga scadenza.

Per i presidi destinati a diventare dirigenti degli istituti “capofila”, che temevano un surplus di carico di lavoro, si tratta quindi di una buona notizia. Spetterà loro, comunque, come previsto dalla Legge 107/2015, invece “esercitare in comune una o più attività, rientranti nei rispettivi Piani dell’Offerta Formativa, allo scopo di accrescere la reciproca competenza innovativa scolastica”.

Come spetterà a questi istituti “guida”, prescelti dagli uffici scolastici territoriali, a decidere anche come investire i fondi della formazione permanente del personale, in particolare dei docenti, presentata nei giorni scorsi al Miur.

Per quanto riguarda la gestione del personale, invece, i tempi sono tutt’altro che maturi.

 

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