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Riapre la scuola di Barbiana

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E’ possibile replicare la scuola di don Lorenzo Milani? Certamente no. Nessuno, neppure il più fedele e devoto dei suoi alunni, ha mai pensato di continuare le affascinanti esperienze, per tanti versi strettamente tra di loro collegate, di San Donato prima e di Barbiana dopo, nella convinzione dell’irripetibilità di un fenomeno scolastico, culturale e sociale senza la presenza chi ne era stato il promotore e l’animatore.  
Di questo, invero, è stato convinto lo stesso don Lorenzo Milani il quale, mano a mano che si avvicinava alla fine, nei mesi immediatamente precedenti la morte, quando già si era ritirato nella casa paterna di Firenze, si andava disfacendo della sua scuola. Sapeva molto bene che la sua scuola era un fatto troppo personale, troppo legato alla sua forte e particolare personalità tanto che nell’ultimo periodo della sua vita se ne interessava sempre meno. Si interessava molto, invece, di sistemare tutte le cose in sospeso.
L’ultima volta che si è recato a Barbiana – in aprile un mese prima della morte avvenuta alla fine di maggio – ha bruciato tutte le lettere personali, quelle che custodivano i segreti confidati da centinaia di interlocutori.
Ha sistemato Elena Pelegatti, la fedelissima che l’aveva amorevolmente assistito per vent’anni, nominandola erede dei diritti editoriali della Lettera a una professoressa. Ha lasciato molto chiaramente intendere che la sua scuola doveva finire con lui.
Oggi, è stata riaperta la scuola di Barbiana. Dopo 37 anni è stata riaperta la canonica presso cui era ubicata la scuola in cui dal 1954 alo 1967 ha insegnato don Milani.
Sarà possibile da oggi visitare le aule, i laboratori, la raccolta dei sussidi didattici. Interessante la ricostruzione dell’itinerario didattico attraverso la pannellatura delle varie fasi. Sarà possibile anche effettuare, su prenotazione, visite guidate.
L’obiettivo non sarà quello di farne un museo, ma un centro di documentazione della didattica di don Lorenzo Milani.