
A seguiro dei recenti risultati delle analisi PIRLS somministrate agli studenti delle scuole europee si evidenzia un complesso transito di competenze tra gli anni scolastici, per molti dovuto alle ferie estive. La Presidenza Macron, con il fine di ovviare tale problematica, propone di ridurre di otto settimane circa le vacanze estive, canonicamente osservate dagli istituti scolastici tra giugno e settembre di ogni anno. Le scuole, anche in Francia, in veritá non riposano mai. L’estate sono frequentate, specie nei grandi centri urbani, da giovani le cui famiglie trascorrono la calda stagione in loco, usufruendo di attività, servizi e supporto per lo svolgimento dei compiti assegnati. Tale iniziativa presidenziale si è scontrata con il parere discordante e contrario della popolazione scolastica – in particolare docenti e personale – con il relativo sostegno delle sigle sindacali di base, pronti ad intervenire attraverso mozioni ed eventuali scioperi in caso di ripresa prematura delle attività didattiche.
La riorganizzazione del calendario scolastico
Emmanuel Macron ha dichiarato di voler ridurre le vacanze scolastiche in Francia, accendendo un acceso dibattito tra i sindacati degli insegnanti e le associazioni dei genitori. In una lunga intervista al settimanale Le Point, rilasciata al ritorno dalle vacanze presidenziali sulla costa mediterranea, Macron ha affermato che in Francia ci sono “troppe vacanze scolastiche”. Il presidente ha proposto che gli alunni in difficoltà tornino a scuola già dal 20 agosto per lezioni di recupero, invece di rientrare a settembre come di consueto. Inoltre, ha suggerito che gli studenti delle scuole secondarie, che in genere terminano le lezioni a giugno se non devono sostenere esami, dovrebbero rimanere in aula per tutto il mese. Tuttavia, la questione non è semplice. È vero che la Francia ha circa due settimane in più di vacanze scolastiche all’anno rispetto alla media di Paesi simili, anche se in alcuni Stati europei, come l’Italia, le vacanze estive sono più lunghe. Allo stesso tempo, però, le giornate scolastiche francesi sono spesso molto più lunghe rispetto a quelle di Paesi vicini come la Germania o il Regno Unito, con lezioni che si protraggono fino al tardo pomeriggio. Macron ha dichiarato a Le Point che le giornate scolastiche francesi sono “troppo cariche”. Una revisione del calendario scolastico, ha aggiunto, dovrebbe includere anche una riflessione su queste giornate “piene e sovraccariche” che, secondo lui, affaticano i bambini, oltre a un ripensamento dei contenuti didattici e di come distribuire meglio l’apprendimento lungo l’intero anno scolastico.
Le reazioni dell’opinione pubblica
“Se vuole rivedere il calendario delle vacanze, allora deve farlo su tutto l’anno, non solo d’estate”, ha dichiarato Guislaine David, segretaria generale del sindacato SNUipp, a Le Parisien. “I veri problemi sono un programma scolastico troppo pesante, l’organizzazione della giornata e un calendario pensato per favorire l’industria turistica, in particolare gli sport invernali, piuttosto che i bisogni e i ritmi dei bambini.” In Francia le vacanze scolastiche invernali sono scaglionate, in modo da permettere alle località sciistiche di sfruttare al massimo la stagione turistica legata agli sport invernali. Sophie Vénétitay, segretaria generale del sindacato degli insegnanti Snes, ha criticato le dichiarazioni di Macron definendole scollegate dalla realtà climatica. In un’intervista a Le Parisien, ha sottolineato come il presidente abbia fatto queste affermazioni proprio nel mese di agosto, “quando gran parte della Francia è soffocata da un’ondata di calore”. A proposito della proposta di anticipare il rientro a scuola al mese di agosto, ha commentato: “Come si può pensare di far tornare i bambini in edifici scolastici che non sono stati adattati ai cambiamenti climatici?” Altri critici hanno osservato che ridurre le vacanze per gli alunni in difficoltà rischia di essere stigmatizzante e di aggravare le disuguaglianze sociali.