Stavolta la riforma della scuola sarà diversa: prima di apportare delle modifiche, ascolteremo il personale. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di “Italia viva”, in collegamento telefonico con i ragazzi della scuola di cultura politica ‘Futura’, a Terrasini, in provincia di Palermo.
L’ex premier ha ammesso per l’ennesima volta l’errore compiuto in occasione dell’approvazione della Legge 107 del 2015, quando il Governo Pd non ascoltò la piazza, in particolare vanificando lo storico sciopero unitario svolto nella prima decade del maggio 2015.
A pesare sul dissenso contro quella riforma, in particolare, furono alcuni provvedimenti approvati, come la chiamata diretta dei docenti, il bonus merito, il piano straordinario di assunzioni dei docenti con l’algoritmo e altro ancora.
“Stiamo lavorando a una nuova iniziativa legislativa sulla scuola ma – ha sottolineato Matteo Renzi – visto che l’ultima volta ci hanno massacrato, forse serve un approccio diverso per il futuro partendo dal basso. E dico ai ragazzi di fare sentire la loro voce alla politica”.
Il messaggio del leader di “Italia viva” è chiaro: avere la certezza che le novità da introdurre nella scuola abbiano il sostegno di chi la vive ogni giorno.
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