Home Università e Afam Riforma Medicina 2025, Bernini firma decreto: ecco come funzionerà l’accesso

Riforma Medicina 2025, Bernini firma decreto: ecco come funzionerà l’accesso

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Il panorama dell’istruzione superiore è in evoluzione, e le recenti modifiche all’accesso ai corsi di laurea in Medicina e professioni sanitarie stanno ridefinendo i percorsi degli studenti. Si tratta di un cambiamento che richiede attenzione, non solo per comprendere le nuove regole, ma anche per poter guidare al meglio i giovani che si affacciano a queste scelte cruciali. Si annuncia infatti l’abbandono dei tradizionali test d’ingresso, sostituiti da un modello innovativo che prevede “accesso libero” al primo semestre, ma con una significativa “barriera” all’ingresso del secondo.

La riforma Bernini: ecco in cosa consiste

Il decreto della ministra Bernini, appena firmato, come riporta Il Sole 24 Ore, segna una svolta nell’accesso ai corsi di laurea a numero programmato, in particolare Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, ma anche un’ampia gamma di professioni sanitarie e scientifiche. Il concetto chiave è l’“accesso libero” al primo semestre, permettendo agli studenti di iscriversi senza un test preselettivo iniziale. Tuttavia, per progredire al secondo semestre, gli studenti dovranno superare una serie di tre scritti nazionali, che fungono da prove di sbarramento. Questo sistema mira a consentire una prima immersione nell’ambiente universitario, verificando poi l’effettiva preparazione e vocazione attraverso esami più strutturati.

Le prove di sbarramento consistono in tre scritti nazionali, per un totale di 93 punti in palio e 18 crediti associati. Ogni materia sarà oggetto di 31 quesiti, suddivisi in 15 domande a risposta multipla e 16 domande di completamento. Per accedere al secondo semestre, sarà fondamentale raggiungere un punteggio minimo di 45/93 per ciascun esame. Inoltre, è menzionata la necessità di superare “0,35/1 di palio ovvero 3 punti per ciascun esame”, che si traduce in una componente di punteggio cruciale. Le prove, che si svolgeranno su base nazionale, daranno origine a una graduatoria che definirà l’ammissione ai corsi successivi per Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.

È fondamentale sottolineare che il nuovo sistema non riguarda solo Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, ma si estende a un vastissimo elenco di corsi universitari. Tra questi figurano Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Farmacia, Chimica, Biologia, Biotecnologie, Scienze Biologiche, Scienze e Tecnologie per la Natura e l’Ambiente, Scienze delle Attività Motorie e Sportive.

A questi si aggiungono quasi tutte le professioni sanitarie, tra cui Infermieristica, Ostetricia, Fisioterapia, Logopedia, e molte altre specializzazioni. Questa estensione rende il cambiamento di portata ancora maggiore per l’orientamento scolastico. Sarà cruciale che le istituzioni scolastiche siano consapevoli di queste modifiche per poter informare e preparare adeguatamente gli studenti alle sfide che li attendono, sia in termini di preparazione disciplinare che di gestione delle aspettative.

Il calendario delle prove

Il nuovo sistema, previsto per l’anno accademico 2024/2025, offrirà agli studenti multiple opportunità per affrontare le prove. Le sessioni d’esame saranno distribuite in più periodi:

  • Una prima sessione tra l’11 settembre e il 20 novembre.
  • Una seconda sessione tra il 20 gennaio e il 15 febbraio.
  • Per alcune facoltà, è prevista una terza sessione tra la fine di maggio e la fine di dicembre. Gli studenti potranno sostenere le prove fino a tre volte l’anno, e verrà considerato il miglior punteggio ottenuto. Questa flessibilità permetterà agli studenti di gestire meglio l’ansia da prestazione e di migliorare la propria performance nel tempo. Le classifiche provvisorie saranno generate dopo ogni test, con una graduatoria nazionale definitiva al termine di tutti i periodi.

Le nuove modalità di accesso all’università, pur introducendo elementi di flessibilità, richiederanno una maggiore preparazione di base e una solida consapevolezza delle proprie inclinazioni. Per le istituzioni scolastiche, ciò significa intensificare l’attività di orientamento e sostegno didattico. È fondamentale che gli studenti comprendano non solo le materie specifiche, ma anche le dinamiche delle prove e le soglie da raggiungere.

La scuola dovrà continuare a essere un punto di riferimento essenziale, aiutando i ragazzi a costruire un percorso formativo solido e mirato, capace di affrontare con successo le nuove sfide poste dall’università. Questo richiede un dialogo costante e un aggiornamento continuo per accompagnare al meglio i futuri professionisti.