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Rinnovo Rsu scuola 2025, ha votato l’80% dei docenti e Ata: Flc-Cgil, Uil e Anief soddisfatti per l’esito

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Il rinnovo delle Rsu delle scuole, università e centri di ricerca pubblici conferma il successo di adesioni delle ultime tornate: con pochissimi istituti ancora da verificare, risultano oltre 950 mila gli elettori, in larghissima prevalenza docenti e Ata, che il 14, 15 e 16 aprile scorsi si sono recati nel seggio del loro istituto per votare i colleghi candidati a rappresentarli nella contrattazione d’istituto. Il risultato finale che sembra profilarsi, ma che nelle percentuali definitive arriverà solo in estate, appare molto simile a quello del 2022, quando a votare per le nuove Rsu furono 962 mila lavoratori: anche in questo mese di aprile, ad eleggere i nuovi rappresentanti, per il triennio 2025-27, è stata infatti una quota altissima, attorno al 80%.

Anche gli esiti delle votazioni non dovrebbero discostarsi molto da quelli di tre anni fa, con gli attuali sei sindacati che dovrebbero essere tutti confermati a rappresentare il più grande comparto della Pa (sempre ricordando che la percentuale finale di rappresentanza deriverà sommando gli esiti del rinnovo delle Rsu con la percentuale di deleghe sindacali confermate sino ai primi due mesi dell’anno solare).

Gli esiti provvisori dell’urna

Con oltre 273 mila voti (pari a circa il 28% sul complessivo), la Flc-Cgil guidata da Gianna Fracassi si conferma il sindacato più votato del comparto Scuola, con un incremento probabilmente non superiore all’1%.

A seguire, la Cisl Scuola, con a capo Ivana Barbacci, che dovrebbe però avere perso qualcosa rispetto al 2022.

Al terzo posto tra i rappresentativi, si conferma in crescita (per la settima volta consecutiva) la Uil Scuola Rua capitanata da Giuseppe D’Aprile, che attraverso una nota non nasconde la sua soddisfazione: “Con un aumento di oltre l’1 % rispetto alla tornata elettorale del 2022, la Uil Scuola Rua – dice il sindacalista calabrese – raggiungiamo un grande traguardo: circa 180 mila voti e un consenso che sfiora il 19%. È un risultato che ci riempie di orgoglio e arriva come risposta a scelte non sempre facili da prendere”.

“Abbiamo deciso di seguire la linea della coerenza, dell’impegno e dell’attenzione. In questi anni, l’aumento degli iscritti, il risultato nelle elezioni del CSPI e ora delle elezioni RSU 2025, dimostrano con chiarezza – conclude D’Aprile – che la nostra visione sindacale viene premiata e riconosciuta dalle persone”.

Le altre tre realtà rappresentative dei lavoratori dell’Istruzione si confermano lo Snals Confsal (che i rumors danno in leggera decrescita) con a capo Elvira Seragini, la Gilda degli insegnanti, (da alcuni mesi guidata da Vito Carlo Castellana) e l’Anief: le prime proiezioni indicano l’organizzazione creata da Marcello Pacifico “in crescita del 2% con 20 mila voti in più rispetto al 2022: sommando le deleghe, in aumento del 30%, il giovane sindacato salirebbe al 9% di rappresentatività”. Considerando quindi il numero di tessere sottoscritte nell’ultimo periodo, a fine 2025 a livello di rappresentatività complessiva l’Anief potrebbe addirittura superare la Gilda degli insegnanti.