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Riscoperta degli istituti alberghieri

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Labitalia, riportando la notizia, mette in primo piano un Istituto alberghiero in provincia di Chieti, in Abruzzo, nato nel 1939 e che conta tra i suoi ex-allievi decine e decine di professionisti che oggi lavorano non solo in Italia ma anche all’estero.
E infatti a Labitalia il dirigente scolastico dell’istituto spiega: “Per quanto riguarda le iscrizioni, da 3 anni registriamo una crescita costante. Quest’anno abbiamo 8 prime classi, un record assoluto per la nostra scuola mai registrato fino ad ora. Abbiamo 700 alunni e le aule quest’anno sono appena sufficienti, è un trend positivo che conferma la nostra tradizione”. I motivi del boom? Il preside precisa: “Da alcuni anni c’è una tendenza positiva a privilegiare l’istituto alberghiero rispetto ad altri. Credo per via dell’interesse sociale verso l’enogastronomia e il mangiare sano e bene. E inoltre i ragazzi hanno scoperto il lato creativo di questo mestiere. Meno del 50% degli iscritti viene dalla provincia di Chieti, mentre il numero restante degli studenti arriva da altre province e il 7-8% anche da fuori regione”.
Ma, è bene chiarirlo, oggi per diventare chef non basta solo essere bravi tra i fornelli.
“Nel nostro istituto innanzitutto si studia, e il nostro percorso di studi -spiega D’Ercole- è completamente sovrapponibile a quello degli altri istituti tecnici. Quindi non c’è solo attività di laboratorio, ma tutta la formazione necessaria per essere preparati al meglio, con competenze di ampio respiro”.
“All’interno della nostra scuola -continua- si possono scegliere tre percorsi: enogastronomia cucina, servizi di sala e di vendita e accoglienza turistica. Il corso che ha più iscritti è quello di enogastronomia, e il lavoro più ambito è quello di chef che può essere fatto in diversi modi: nei ristoranti d’alto livello e negli hotel e alberghi, nelle mense e nelle industrie”.
Chi vuole, dopo l’istituto può anche continuare gli studi. “Dopo il diploma -spiega D’Ercole- si possono fare corsi di perfezionamento e anche corsi universitari. I nostri ragazzi comunque anche oggi nonostante la crisi riescono a trovare lavoro usciti da qui, anche se con più difficoltà rispetto al passato”.
“Si presentano nelle aziende -spiega- con un biglietto da visita di tutto rispetto, visto che la nostra scuola è nata nel 1939 e i nostri allievi hanno lavorato per realtà importanti come ambasciate, ristoranti d’alto livello in tutto il mondo. E anche oggi la maggior parte degli allievi trovano lavoro fuori dall’Abruzzo, anche all’estero”.
Ma, finiti gli studi, il legame con la scuola spesso non si spezza. “Abbiamo un archivio dei nostri studenti che aggiorniamo costantemente. E abbiamo anche avviato un progetto che si chiama ‘Bentornato tra noi’ con cui accogliamo qui da noi -conclude D’Ercole- i nostri ex-allievi che adesso lavorano in realtà importanti e che fanno lezioni frontali agli studenti di oggi, oltre che un’intervista in cui spiegano anche la loro esperienza lavorativa”.