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Ritorno a scuola, le Regioni protestano: “Noi esclusi da task force del Ministero dell’Istruzione”

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Alla task force per organizzare la ripartenza del nuovo anno scolastico, “non siamo stati coinvolti, la nostra Commissione, ad oggi, non è stata contattata”.

Lo dice all’ANSA Cristina Grieco, assessore regionale in Toscana alla Scuola e coordinatrice degli assessori regionali all’Istruzione in Conferenza delle Regioni, che oggi ha scritto al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, perché, dopo quello avuto alcune settimane fa, le Regioni possano avere un nuovo incontro con la titolare del ministero di viale Trastevere.

Secondo l’assessore, i tanti temi sul tavolo necessitano di un confronto con il ministero dell’Istruzione.

“Servono decisioni sul calendario scolastico – spiega – bisognerà che questa cosa enorme che ci è piovuta addosso sia spalmata in tutto il prossimo anno scolastico. E’ impensabile pensare che in una o due settimane si possano recuperare i crediti e le lacune che si sono formate. La didattica a distanza rischia di tenere indietro i più fragili, chi non ha una famiglia in grado di accompagnarlo in un percorso, chi si trova in situazioni di disagio, chi ha handicap: in una settimana non credo si possa pensare di risolvere la situazione. Per tutti bisogna spalmare questa mancanza su un periodo dilatato, come fare non è semplice, dovremo studiarlo tutti insieme. Aspettiamo che la ministra ci coinvolga”.

Per l’assessore Grieco è “difficile poter tornare a scuola” per maggio “senza poter garantire il distanziamento in una fase in cui siamo ancora al contenimento del virus”.

Per il prossimo anno, si dovrà pensare “con creatività e buon senso all’anno; servono scelte educative, didattiche ed anche organizzative in un modo diverso di fare scuola”.

La prossima settimana la Commissione Istruzione delle Regioni tornerà a riunirsi “per iniziare a pensare a scenari diversi in cui nessuno ha soluzioni preconfezionate ma ci vuole sinergia per trovare soluzioni e risorse”.

Si parlerà anche del calendario scolastico: “Non può essere un decreto che stabilisce quando si riprende, dobbiamo discuterne, anche il 1 settembre o 15 ottobre possono andare bene, ma bisogna tenere conto dell’economia, quella turistica è in gravi difficoltà”.

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