Home Attualità Salerno, tre modelle disabili sfilano in passerella con abiti da sposa

Salerno, tre modelle disabili sfilano in passerella con abiti da sposa

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Modelle disabili sulla passerella per la sfilata di abiti da sposa: l’originale iniziativa troverà compimento la sera del 10 dicembre nel Salone dei Marmi di Salerno.

La sfilata, che avverrà assieme a ragazze ‘abili’, rientra nel progetto ‘Bellezza senza confini’, patrocinato dal Comune e dalla Regione Campania.

Le tre modelle diversamente abili, riportano le agenzie, si chiamano Angela Avallone, Angela Cuofano e Benedetta De Luca. ‘Imperfezioni e difetti’, come spiegano le dirette interessate, possono essere ‘smontati’ e così ”la carrozzina, le stampelle, una camminata a ‘pinguino’ diventano i punti di forza di una performance d’arte”.

”Ci sono iniziative sociali che hanno il pregio di essere, al tempo stesso, originali e concrete. ‘Bellezza senza Confini’è senz’altro una di queste. Ci sono ragazze diversamente abili per le quali, fino a ieri, la passerella era solo un sogno”, ha spiegato Ginetto Bernabò, vicepresidente della commissione Politiche Sociali del Comune di Salerno.

 

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”Lanciare la bellezza come valore universale tramite una sfilata – ha commentato la stilista Pinella Passaro titolare dell’atelier di Cava dei Tirreni (Salerno) che ha disegnato gli abiti – mi è sembrata una cosa meravigliosa. Mi è piaciuta questa idea lanciata dalla lookmaker Francesca Ragone. Quanto più numerose sono le iniziative di questo tipo, quanto più frequentemente si vedono persone diversamente abili fare semplicemente quello che fanno tutti i giorni, tanto più si farà meno caso o semplicemente saranno guardate con occhi diversi o meglio, con occhi normali”.

”Per queste ragazze ho realizzato un total look prima, un servizio fotografico moda poi. È stata un’esperienza straordinaria dal punto di vista personale e professionale. Mi ha colpito la loro grinta ed il desiderio di raccontare al mondo quanto è importante l’essere belli e piacenti nella diversità: un valore non un limite”, spiega Francesca Ragone.

”Ci rendiamo conto che la disabilità in sé non esiste: è socialmente costruita e frutto di definizioni. La disabilità non scaturisce da particolari caratteristiche del corpo, ma dipende dall’occhio di chi la guarda”, ha aggiunto Grazia Imparato, consulente per il progetto. 

 

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