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Scelta della scuola secondaria di secondo grado e le classificazioni che sono zavorra

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Sappiamo come i mainstream “classificano” gli studenti delle scuole italiane:

Gli estensori di tali “classificazioni” in genere sono zavorra intellettuale che ha il timbro di approvazione della cultura borghese.

In diverse occasioni mi sono lamentato dell’incapacità della stragrande maggioranza degli italiani del fatto di non sapere distinguere (o fanno finta di non saperlo per convenienza o altro) in un ragionamento la condizione sufficiente dalla condizione necessaria (ovvero la causa dall’effetto).

Ovviamente posso giustificare i bambini della scuola primaria (sebbene ho insistito nel renderli edotti di ciò almeno in quinta primaria, ottenendo anche un discreto successo nonostante mi siano stati messi bastoni tra le ruote); ma gli adulti che si vantano di essere delle capre riguardo la matematica non li giustifico affatto.

Sono dei ciucci in matematica perché sono incapaci di fare un ragionamento corretto, e cioè che abbia una testa ed una coda.

Ce li troviamo ovunque. I loro ragionamenti pappagalleschi si diffondono come un virus che infettano tutti coloro che li ascoltano (o li leggono).

Sin dal Dopoguerra nessuno ha mai scritto che ci sono insegnanti che insegnano matematica negli istituti professionali e che nei licei non potrebbero mai metterci piede.

Ci sono insegnanti che insegnano lingua e letteratura italiana negli istituti professionali e che nei licei non potrebbero mai metterci piede.

Ecco, Lor Signori hanno costruito una struttura scolastica che gli sta a pennello ed hanno il coraggio di dare la colpa agli studenti dei professionali se questi dimostrano di avere notevoli carenze in matematica ed in lingua italiana.

Lor Signori fanno finta di scandalizzarsi quando vedono che gli studenti dei professionali trovano difficoltà ad essere ammessi all’università; e fanno finta di scandalizzarsi quando li vedono perdersi lungo il cammino degli studi universitari.

E, ovviamene, danno la colpa agli studenti dei professionali se l’andazzo è ed è sempre stato quello qui descritto.

E infine una cosa estremamente penosa e disgustosa allo stesso tempo: ci sono docenti e dirigenti scolastici che sciorinano indignazione nell’apprendere che uno studente con lacune in alcune discipline mostri intenzione di iscriversi ad un liceo, quasi un’azione di lesa maestà.

Dalla scuola anglosassone è stato importato di tutto: competenze, portfolio, esperienza lavorativa alla rinfusa, e tutta una marea di adempimenti burocratici.

E’ ora che si importi anche ciò che ha il sapore della qualità, della riscossa e del riscatto sociale, sia per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado, sia per quanto riguarda l’università.

Vincenzo Cotrone