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Sciopero, primi risultati e commenti

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"Dai primi dati in nostro possesso l’adesione allo sciopero è stata massiccia, con punte di oltre l’80%" si legge in comunicato unitario di Cgil, Cisl, Uil e Snals.

Le scuole sono rimaste completamente chiuse per il 60%, le rimanenti avrebbero funzionato con orari e personale estremamente ridotti.
"E’ un segnale forte che viene da tutto il mondo della scuola. Il Governo deve coglierlo" continua il comunicato "creando subito le condizioni per chiudere – con una trattativa brevissima – il contratto e assicurare, altresì, le immissioni in ruolo e garantire gli organici funzionali all’esercizio del diritto allo studio e delle pari opportunità".

Secondo Alessandro Ameli, leader della Gilda, associazione professionale di soli docenti, lo sciopero segna, inoltre, "una linea di netto rifiuto delle scelte fatte dal governo in materia di mancati investimenti, di tagli e di risparmi che, ai risibili risultati ottenuti in termini di economie complessive, sta provocando di contro danni irreversibili alla didattica quotidiana, al ruolo e alla funzione docente, alla formazione delle classi, alla gestione degli organici degli istituti scolastici". "Le ricadute di queste scelte" continua Ameli "pesantemente negative, si abbatteranno tutte sugli alunni, cioè sui soggetti più deboli del sistema istruzione che, per altri versi, tutti dicono di voler tutelare". Pesanti critiche anche al "nuovo sistema di reclutamento, che cancella le speranze di centinaia di migliaia di docenti precari, ai quali, dopo molti anni di servizio, sarà definitivamente negato uno sbocco professionale nella scuola dello Stato".

Anche i dati emersi dal nostro sondaggio sono in linea con quanto avvenuto lunedì 24 marzo. Infatti, i nostri lettori si erano pronunciati per un’adesione allo sciopero per il 74,7 per cento.

Per visionare il sondaggio consulta ulteriori approfondimenti.