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Scontro tra Miur e Mef sulle assunzioni: così non si possono ottemperare gli impegni

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Il Corriere della Sera di martedì 28 marzo dà ampio risalto allo scontro in atto tra Ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia sulle assunzioni dei prossimi anni.

La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha scritto tre lettere al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “Basta ritardi sulla scuola, a settembre vanno assunti 25 mila docenti”.

Ma la Ragioneria dello Stato si starebbe orientando per l’ok a sole 8-10 mila assunzioni.

 

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Ecco quanto riporta il giornale milanese: [… ] Fedeli voleva essere sicura che i fondi stanziati nella legge di Stabilità dello scorso anno per l’allargamento dell’organico di diritto della scuola, cioè per l’aumento del numero di cattedre, fossero utilizzabili e poter così fare i conti per il prossimo anno scolastico e cominciare con assunzioni e designazioni degli insegnanti. Ma un ok formale e impegnativo non è arrivato e ora Fedeli considera il tempo scaduto. […] Ormai non riusciremo a partire in tempo per settembre e la colpa non è certo nostra, ripetono al Miur.

 

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Cosa ne pensa il Mef? La Ragioneria dello Stato ha finito “gli approfondimenti” che aveva annunciato al Miur. Le serie storiche dimostrano che le stabilizzazioni non portano di solito a risparmi: subito dopo servono nuovi supplenti e nuovi fondi. Facile immaginare la preoccupazione di nuove spese al Mef e le “perplessità” sulle assunzioni.

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