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Scuole sempre più digitali e innovative in aule insicure costruite 50 anni fa, crolli in aumento. Presidi Anp: paradosso, ma non possiamo agire

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Ha fatto discutere il crollo di un controsoffitto all’interno di una scuola a Romal’istituto superiore Diaz, in via Diana, quartiere Quadraro – verificatosi venerdì 17 ottobre, pochi minuti prima dell’ingresso di studenti e docenti. L’opposizione politica, a partire dal M5s, è tornata a chiedere interventi più incisivi per l’edilizia scolastica. Anche i sindacati di categoria hanno lamentato la mancanza adeguata di manutenzione. Di emergenza a cui dare risposte importanti aveva parlato, esattamente un mese fa, l’associazione Cittadinanzattiva, presentando alla Camera il XXIII Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”: ebbene, tra settembre 2024 e settembre 2025 si sono verificati ben 71 crolli, tre in più rispetto a quelli dell’anno precedente.

L’associazione ha chiesto, per l’occasione, un fondo triennale di 3 miliardi di euro, da inserire nella prossima Legge di Bilancio, così da proseguire con interventi di messa in sicurezza, realizzazione di mense, palestre e impianti di climatizzazione.

C’è anche chi, però, ha puntato il dito sulla mancata attenzione dei presidi. Ma, evidentemente, è il pensiero di chi non conosce a fondo l’organizzazione scolastica.

Costarelli: nessuna responsabilità dei presidi

“Se si tratta di un crollo di solaio, come sembra essere, la competenza non è del dirigente scolastico sulla valutazione di questo rischio”, ha spiegato all’Adnkronos Cristina Costarelli, presidente Anp Lazio. “Il dirigente scolastico, se vede delle evidenti crepe problematiche – ha aggiunto la preside dell’Istituto Galilei di Roma – avvisa e chiede immediatamente a Città Metropolitana di verificare, inibisce se ravvede situazioni di pericolo. Ove tutto questo non è possibile, perché non è che il dirigente scolastico può tutti i giorni immaginare pericoli non visibili, la sua responsabilità è nulla“.

L’episodio di Roma, per fortuna senza conseguenze, ha fatto tornare alla mente il crollo improvviso degli enormi tubi di ghisa dimenticati nel controsoffitto da chissà quanti anni nel liceo Darwin di Rivoli, nel torinese. Era il 22 novembre del 2008 e in quell’occasione, purtroppo, le lezioni erano in corso: per lo studente 17enne Vito Scafidi non ci fu nulla da fare, alcuni suoi compagni se la cavarono con qualche ferita, altri con danni permanenti anche molto gravi.  

Costarelli ha ricordato che “la responsabilità, sulla parte strutturale dell’edificio, è tutta interamente degli enti locali. Quindi, in una fattispecie di questo tipo, chi deve controllare è l’ente locale, Città Metropolitana per le scuole superiori, che dovrebbe fare dei controlli sulla situazione, per prevenire e mettere a posto situazioni di pericolo come questa che si è verificata”.

I dirigenti scolastici, però, non sono completamente esenti dalle responsabilità: “devono chiedere l’intervento dell’ente locale qualora osservino delle problematiche evidenti strutturali che possano mettere in pericolo personale e studenti”, ha concluso Costarelli.

Giannelli: un paradosso intollerabile

Sul crollo del controsoffitto della scuola superiore romana, l’agenzia di stampa nazionale ha anche sentito Antonello Giannelli, presidente nazionale Anp, che ha voluto prendere le distanze da chi sostiene che si tratti di fatalità: “È l’ennesimo episodio di crollo che lascia senza parole ma che, purtroppo, non sorprende più. Denunciamo da anni lo stato di degrado in cui versano troppi edifici scolastici, ormai datati e troppo spesso trascurati nella manutenzione”.

In effetti, oltre la metà degli edifici scolastici è stato costruito almeno 50 anni fa. E nel frattempo, nell’ultimo periodo, sono subentrate nelle scuole aule informatiche e addirittura virtiali.

Secondo il presidente Anp, “mentre si parla di innovazione didattica, di intelligenza artificiale, di scuole digitali, troppe aule continuano ad essere insicure, troppe strutture presentano crepe, infiltrazioni e cedimenti. Un paradosso intollerabile: non si può costruire il futuro in edifici che crollano”.

Giannelli ha espresso “totale vicinanza alla dirigente e a tutta la comunità scolastica: ma la solidarietà, da sola, non basta. Gli enti locali devono farsi carico della sicurezza scolastica, assumendo l’impegno di considerarla come una priorità assoluta. Servono investimenti certi e una visione strategica che metta realmente al centro la tutela di chi, ogni giorno, frequenta la scuola. La prevenzione – ha sottolineato il leader dell’Anp nazionale – deve diventare la regola e non rimanere l’eccezione”.

“Abbiamo più volte presentato delle proposte concrete ma – ha concluso Giannelli – non sono mai state prese in considerazione. Speriamo solo che non debbano esserlo dopo un evento tragico che” il 17 ottobre a Rona “fortunatamente, è stato solo sfiorato”.

Il contributo del PNRR e dell’8xmille

Attraverso il Pnrr, nello specifico le Missioni 2 e 4, sono stati stanziati complessivamente 12 miliardi per l’edilizia scolastica italiana.

In particolare, sono previsti 207 nuovi edifici scolastici (di cui 12 già realizzati), 3.243 interventi su asili nido e scuole dell’infanzia, 1.758 interventi su mense, 3.143 interventi di messa in sicurezza e riqualificazione energetica e 412 per le palestre. 

Nel frattempo, le scuole hanno beneficiato anche del cosiddetto contributo civico:nel 2024, – , ha ricordato sempre Cittadinanzattiva – l’8xmille ha destinato 59,1 milioni di euro all’edilizia scolastica, quasi triplicando la cifra del 2023.