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Sempre più complicata la vicenda del tutor

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Si complica – giorno dopo giorno – la questione del tutor.
Naturalmente c’è attesa per il prossimo incontro fra Aran e sindacati fissato per il 6 settembre soprattutto perché sarà l’occasione per capire qualcosa di più sulle reali intenzioni di Cgil, Cisl e Uil.
La sensazione è che i sindacati confederali non abbiano al momento nessuna intenzione di chiudere la trattativa in tempi brevi, anzi già circola la voce che il tentativo è quello di tirare in lungo il più possibile in modo da "saldare" tutto il problema dell’art. 43 del CCNL con le questioni del secondo biennio economico.

Questo spiegherebbe anche il motivo per cui i sindacati confederali stiano molto insistendo sul fatto che nulla si deve fare nelle scuole prima della firma del contratto sulla funzione tutoriale; il tentativo è appunto quello di far passare i mesi in modo da poter sostenere di qui a qualche mese che le funzioni non si possono attivare perché ci si trova ormai in  pieno anno scolastico.
Ma in realtà tutta la vicenda è carica di contraddizioni.
Per esempio, come abbiamo già segnalato, la UilScuola nel sito nazionale propone una soluzione di "buon senso" corredata persino di bozze di delibere, ma a Torino la stessa UilScuola sottoscrive un documento insieme con Cgil e Cisl in cui si ipotizza il comportamento antisindacale per quei dirigenti scolastici che dovessero dare attuazione a delibere per l’avvio della funzione tutoriale!
L’Andis (associazione dirigenti scolastici) sostiene l’ipotesi della "funzione diffusa" attribuita cioè a tutti i docenti, ma forse non ha ancora fatto i conti con la posizione dei sindacati confederali che, forse, è più dura in alcune realtà locali di quanto non lo sia complessivamente a livello nazionale.
Per esempio in Piemonte Cgil,Cisl e Uil hanno diramato un documento in cui i collegi vengono invitati "a non procedere alla votazione di delibere che contengano criteri per individuare i tutor".
"Ma – spiegano i responsabili regionali e provinciali dei tre sindacati – noi non contesteremo, ovviamente, le decisioni dei collegi perché crediamo nell’autonomia, potremo giudicarle opportune o inopportune".
"Però – concludono – contesteremo tutte quelle attuazioni di delibere che dovessero attivare nel concreto le funzioni tutorali prima che la contrattazione nazionale sia conclusa. Lo giudicheremmo antisindacale".
Si tratta adesso di vedere come risponderanno i dirigenti scolastici che sono chiamati alla applicazione della legge e che si vengono così a trovare fra l’incudine (il rischio di essere sanzionati, come preannunciato dal direttore generale Pasquale Capo) e il martello (essere denunciati dalle organizzazioni sindacali, se non addirittura dalla stessa alla quale si è iscritti).