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Sempre più giù, nuovo record storico di disoccupazione giovanile: il più alto dal 1977

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Ancora un record di disoccupazione giovanile: i dati diffusi dall’Istat l’ultimo giorno di luglio dicono che il in Italia il tasso di dei giovani tra 15 e 24 anni si attesta a giugno al 43,7%, il livello più alto dal 1977, con una crescita di 0,6 punti sul mese precedente e di 4,3 su base annua. Mentre in assoluto il tasso di disoccupazione sembra dare segnali leggermente migliori: si è collocato, infatti, al 12,3%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali in termini congiunturali, ma in aumento di 0,1 punti nei dodici mesi.

Nello stesso mese, sempre l’Istituto nazionale di Statistica ha comunicato che il tasso di occupazione giovanile, pari al 15,1%, è diminuito di 0,5 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,5 punti nei dodici mesi.

Allo stesso modo preoccupante risulta poi il numero degli inattivi, che secondo i dati forniti dall’Istat è arrivato a toccare quota 4 milioni 376mila, in aumento dello 0,7% nel confronto congiunturale (+32 mila) e dello 0,1% su base annua (+2 mila). Il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni, pari al 73,2%, cresce di 0,6 punti percentuali nell’ultimo mese e di 0,5 punti nei dodici mesi. Confermando l’imponente crescita del fenomeno dei cosiddetti Neet.
Insomma, le spinte e le norme approvate dal Governo negli ultimi mesi a favore dell’occupazione giovanile, non portano ancora frutti. Cesare Damiano (Pd), presidente della commissione Lavoro della Camera, ha fatto sapere, dopo aver accusato il nostro Paese di aver distrutto le scuole professionali ed i mestieri, di riporre molte speranze nei “recenti decreti del Governo che rendono applicabile l’alternanza scuola-lavoro, con l’assunzione con contratti di apprendistato di giovani che frequentano l’ultimo biennio delle scuole superiori: può essere la risposta concreta per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro”.
La speranza è che l’on. Damiano abbia ragione. Se fosse cosìncome dice il democratico, allora per avere dei risultati concreti, per leggere dei numeri che finalmente indichino più occupati tra i giovani, sarebbe solo una questione di tempo. Si spera…