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Senato, il presidente Grasso agli studenti: dignità e diritti valgono per tutti

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“C’è un filo conduttore che lega tutti i vostri lavori – ha aggiunto la seconda carica dello Stato – che tiene insieme le tante tessere di quel mosaico della cittadinanza universale che state costruendo nelle vostre scuole. Questo filo conduttore, che mi emoziona sempre ricordare, è nel primo articolo della Dichiarazione universale: tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, si è espresso il 12 aprile durante una seduta straordinaria tenuta a Palazzo Madama alla presenza di 230 alunni appartenenti alle scuole superiori. Nel corso della seduta, dedicata ai Diritti umani, Grasso ha parlato agli studenti italiani che hanno partecipato al concorso ‘Testimoni dei diritti’, rivolto alle classi delle scuole secondarie di secondo grado, promosso dal Senato, della sua esperienza di magistrato: è stata una lunga militanza in cui ha imparato, ha detto, “che la lotta contro ogni tipo di illegalità non può limitarsi all’uso di mezzi repressivi, pur necessari. L’illegalità, la malavita, le forme più diverse e più violente di criminalità organizzata fioriscono laddove la dignità della persona viene negata e umiliata”.
Il presidente del Senato ha lodato il progetto sui diritti umani, perché ha il merito di “proporre un percorso condiviso, grazie anche alle visite di rappresentanti del Senato nelle scuole coinvolte e, in particolare, alla piattaforma didattica interattiva presente sul sito web www.senatoperiragazzi.it”.
Grasso ha anche auspicato che “le Assemblee parlamentari tornino a mettere presto nelle proprie agende il tema dei diritti umani, della loro violazione, del loro riconoscimento sotto ogni latitudine”.
Parlando stamane alla seduta straordinaria
“Essere ‘Testimoni dei diritti’ – ha detto sempre il presidente della Camera rivogendosi ai ragazzi – significa proporre un modello di cittadinanza aperto e responsabile, ispirato ai valori della solidarietà, dell’accoglienza, del riconoscimento dell’altro come specchio della nostra e dell’altrui dignità”.