Home I lettori ci scrivono Si, “Rompiamo i tabù”. Premiamo o puniamo anche i dirigenti scolastici

Si, “Rompiamo i tabù”. Premiamo o puniamo anche i dirigenti scolastici

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Leggo sul sito de “La Tecnica della Scuola” l’articolo di P.A. che riporta l’intervista del Ministro dell’Istruzione: “Rompiamo i tabù. Premiamo o puniamo i Prof”.
A premiare o a punire i prof., dovrebbero essere, secondo il Ministro, i dirigenti scolastici; ma chi dovrebbe premiare o punire i dirigenti scolastici?
Non credo che il dirigente scolastico “punirebbe” quel docente scelto come collaboratore dato che gli risolve i vari problemi quotidiani, che si presentano anzi, quel docente, per il dirigente, è da premiare perché, su disposizione dello stesso dirigente, smista gli alunni nelle varie classi quando è assente un insegnante e, in alcuni casi, si preoccupa di tenere lui, contemporaneamente, due classi, anche se il tutto va a discapito della didattica nella classe dove dovrebbe fare lezione.
Il dirigente punirebbe certamente quel docente che impugna gli ordini di servizio ritenuti illegittimi, contesta lo smistamento degli alunni in altre classi, fa appello al rispetto delle disposizioni legislative, contrattuali e ministeriali preoccupandosi, però, di svolgere correttamente, nella sua classe, il proprio lavoro didattico.
Al dirigente scolastico che sbaglia, non succede nulla, anche quando nega al docente il diritto a usufruire dei permessi retribuiti richiesti secondo le regole contrattuali.
Spesso il docente deve rivolgersi al giudice del lavoro per il riconoscimento dei propri diritti.
Tante sono le sentenze che danno ragione ai docenti, ma il dirigente, soccombente, non paga mai personalmente, paga sempre pantalone.
Che cosa significa “premiare i più capaci, disponibili e preparati”?
Chi dovrebbe stabilire se le scelte dei dirigenti sono corrette?
Se il dirigente sbaglia, gli sarà decurtato lo stipendio?
Anziché soffermarsi tanto sul merito/demerito dei docenti, sarebbe il caso di rivedere e cancellare definitivamente progetti, funzioni strumentali e altro, destinando questi fondi per la nomina dei supplenti al fine di assicurare la piena funzionalità delle attività didattiche nei riguardi degli alunni.