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Sicurezza ed educazione stradale

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Dai risultati di un test di autovalutazione riguardante la personale cultura della sicurezza, sottoposto a studenti delle scuole di istruzione secondaria di II grado, emerge che nell’ultimo anno uno studente su quattro, fra coloro che usano il ciclomotore (dall’inchiesta risulta che se ne serve circa il 75% degli alunni delle scuole superiori), è rimasto coinvolto in incidenti stradali mentre era alla guida o "viaggiava" come passeggero.
Talvolta i comportamenti "a rischio" e la disattenzione manifestati dai ragazzi in materia di mobilità stradale si associano ad una scarsa preparazione sul tema della sicurezza e sono "stimolati" dai comportamenti scorretti dei genitori e degli altri adulti che guidano, i quali, non rispettando a loro volta le regole del codice stradale, trasmettono ai più giovani modelli di comportamento sbagliati.

Dalla ricerca, che il Censis ha condotto, su un campione rappresentativo del mondo studentesco, in collaborazione con la Casa editrice F. Le Monnier ed i Ministeri dell’Istruzione e delle Infrastrutture e trasporti, si rileva che il 67,7% degli alunni rientra, per quanto riguarda la tematica affrontata, nel gruppo degli "insicuri e disattenti", mentre il 6,3% fa parte della categoria degli "imprudenti e negligenti". Ma, per fortuna, ci sono anche i "diligenti e scrupolosi" (26%).

I risultati, determinati in effetti dalle stesse risposte degli alunni, devono indurre gli addetti ai lavori a riflettere per trovare rimedio ad atteggiamenti spesso poco attenti dei giovani in tema di sicurezza stradale. Per quanto riguarda la scuola, si torna a sottolineare l’importanza di introdurre, in modo stabile, l’insegnamento dell’educazione stradale, che attualmente viene impartito in poche scuole superiori (peraltro, nei casi in cui l’educazione stradale viene proposta, in conseguenza dell’autonomia organizzativa e didattica, come materia scolastica, spesso gli alunni giudicano in modo negativo le modalità con cui viene trattata).

Il monitoraggio del Censis, la cui indagine è stata svolta nel quadro del più ampio progetto "Una nuova cultura della sicurezza stradale – Programma per un test di autovalutazione del rischio stradale degli studenti" che ha coinvolto tutte le scuole di istruzione secondaria di II grado, sarà ripetuto in futuro attraverso un programma quinquennale.