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Sicurezza, la madre di Vito Scafidi scrive a Renzi. E lui la chiama subito

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Una lettera al premier per chiedere l’attuazione di interventi urgente sul fronte della sicurezza edilizia scolastica. A scriverla è stata la madre di Vito Scafidi, il liceale di Rivoli morto a 17 anni, nel novembre del 2008, mentre era in classe nel liceo Darwin, per il crollo del controsoffitto che gli piombò sulla testa durante una lezione. Un compagno di classe, Andrea Macrì, ne uscì paralizzato per sempre.

La donna, Cinzia Caggiano Scafidi, ha scritto al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per sollecitare interventi sulla sicurezza nelle scuole che vadano oltre la politica degli annunci che, quasi sempre per la scarsità di fondi statali, ha caratterizzato gli interventi degli ultimi anni.

Renzi, che ha ricevuto via e-mail la lettera della donna, ha deciso di rispondere immediatamente: “mi ha detto – ha fatto sapere la madre di Vito all’Ansa – che ricorderà Vito oggi in aula in occasione dello stanziamento di 2 miliardi di euro per l’edilizia scolastica e che mi incontrerà per parlare dello stato delle scuole italiane”.

“Non posso dire di essere contenta – prosegue Cinzia Caggiano – perché comunque ho perso mio figlio ma posso dire che, in questi anni durante i quali ho girato l’Italia per capire quale fosse lo stato delle scuole, Vito ha sfondato dei muri che non si pensava che potessero essere sfondati. Adesso aspetto di incontrare il presidente Renzi e lo ringrazio per avermi risposto dopo solo tre ore dall’invio della lettera”.

“La parola chiave per la signora Scafidi – spiega il deputato del Pd, Davide Mattiello – è ‘continuità’ agli interventi simbolici, che danno il senso di un lavoro, devono poi seguire quelli strutturali. Le parole della mamma di Vito Scafidi sono un impegno per tutti noi”, ha aggiunto il parlamentare democratico.

La mamma del ragazzo, sconvolta dalla tragedia che l’ha colpita, si dimostra così sempre più combattiva nella volontà che simili tragedie non si ripetano.

Ad oggi, per il   crollo sono state condannate in appello sei persone, tre funzionari della   Provincia di Torino e tre insegnanti del Liceo che ricoprivano il ruolo di   responsabili della sicurezza.

Il Partito   democratico, intanto, ha organizzato per il prossimo 28 marzo un incontro nel   corso del quale presenterà una proposta nella quale indicherà l’esigenza di   produrre il prima possibile una cabina di regia   unica, presso la Presidenza del Consiglio, sulla sicurezza scolastica. A cui   prenderanno parte i ministeri dell’Istruzione e delle Infrastrutture, la   Protezione civile, le associazioni nazionali e gli enti locali’. I numeri,   del resto, sono eloquenti: il 39% degli edifici scolastici in Italia ha uno   stato di manutenzione del tutto inadeguato. Per questo occorre avviare,   sostiene il Pd, ”almeno cinquemila cantieri entro il 2014-2016”. Le risorse   per farlo, secondo i democratici, ”ci sono”, poiché lo Stato ha già   stanziato, e ”non sono ancora stati utilizzati, 1,2 miliardi di euro”. A   questi poi si devono aggiungere altri ”1,3 miliardi di euro, individuati   attraverso i recenti decreti legge del Fare e Istruzione”.