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Mail, sms e whatspp: diffidati i dirigenti scolastici

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Prima o poi doveva capitare: tirare troppo la corda ed esagerare è servito solo ad esasperare gli animi. E così adesso anche i sindacati protestano.

Stiamo parlando della prassi che che si è consolidata in molte scuole italiane di convocare riunioni anche ufficiali usando canali del tutto impropri, come per esempio SMS e whatsapp.
A Rovigo Cgil, Cisl e Snals hanno deciso di dire basta e hanno diffidato i dirigenti scolastici della provincia.
“Pervengono alle scriventi organizzazioni – scrivono i sindacati – numerose segnalazioni in merito a disposizioni di servizio comunicate al personale (docente e Ata) a tutte le ore del giorno, serali e festive comprese, via Sms, WhatsApp, mail private o istituzionali riguardanti riunioni collegiali, modifiche dell’orario o altre disposizioni ritenute urgenti. Tali forme non sono previste dalla normativa vigente e quindi non si possono configurare come ordine di servizio.”

E’ del tutto evidente che le comunicazioni inviate con questi mezzi non hanno alcun valore ufficiale in quanto non vi è nessuna certezza che il destinatario l’abbia letta.
Ed è altrettanto ovvio che nessun docente e nessun altro dipendente può essere in qualche modo “obbligato” a consultare posta elettronica e telefonino anche nei giorni festivi.
Va anche detto che un uso razionale e moderato di tali strumenti potrebbe anche essere utile, ma purtroppo gli eccessi ci sono e non mancano segnalazione fatte anche alla nostra redazione. E ci sono casi davvero assurdi come quello di docenti raggiunti tramite whatspp alle 6,30 del mattino con messaggi di questo tenore inviati dal coordinatore di plesso: “In  classe IIIA alle 8 non c’è l’insegnante titolare, chi può fare una sostituzione ?”
Si tratta di palesi esagerazioni, a cui Totò avrebbe risposto: “Ogni limite ha una pazienza”.
E così a Rovigo anche i sindacati hanno perso la pazienza, ma c’è da credere che anche in altre province potrebbe accadere la stessa cosa.